La Mosca cocchiera di un mondo neonazista

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito offensive, scandalose e del tutto false le “invenzioni blasfeme” e le analogie citate dal presidente Sergio Mattarella, che aveva paragonato l’invasione russa dell’Ucraina al progetto del Terzo Reich in Europa.

Il 5 febbraio, durante una lezione all’Università di Marsiglia, il presidente italiano ha “fatto diverse dichiarazioni offensive” sulla Russia, ha ricordato Zakharova, come riporta l’agenzia Tass. “Ha tracciato parallelismi storici scandalosi e francamente falsi tra la Federazione Russa e, come ha detto, la Germania nazista”, ha spiegato Zakharova in un briefing con la stampa, aggiungendo che a riguardo è “impossibile persino pronunciarsi”.

Mattarella, ha proseguito la portavoce, “ha affermato che le azioni della Russia in Ucraina sono di natura simile al progetto del Terzo Reich in Europa”. Secondo Zakharova, “è strano e folle sentire invenzioni così blasfeme dal presidente dell’Italia, un Paese che conosce in prima persona cosa sia veramente il fascismo”. (AGI)

Riandiamo un attimo alla fonte, vale a dire alle parole, storicamente fondate, eticamente nobili e politicamente coraggiose, di Sergio Mattarella.

L’accostamento, Putin-Terzo Reich, è stato fatto dal presidente Mattarella il 5 febbraio durante un discorso di ventotto minuti dopo che gli era stata conferita una laurea honoris causa. Il riferimento era contenuto all’interno di una lectio magistralis ricca di rimandi storici, in cui paragonava l’attuale situazione mondiale a quella degli anni Trenta del secolo scorso. La tesi è che il protezionismo e la fine del diritto internazionale avevano contribuito a spalancare le porte alla seconda guerra. In questo contesto, ricordando la crisi del ’29 e il fatto che gli Stati scelsero di non affrontare la recessione in modo coeso, Mattarella disse testualmente: «Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto – anziché di cooperazione – pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura» (da ilsole24ore.com)

L’attacco risulta essere clamorosamente pretestuoso e quindi non meritevole di attenzione nel merito oltre che estremamente scorretto nel metodo. Mi chiedo perché Putin e la sua cricca siano usciti così violentemente allo scoperto.

Individuo alcune motivazioni piuttosto plausibili. Innanzitutto Putin sfrutta il momento di debolezza e di isolamento dell’Europa, causato dall’inqualificabile atteggiamento di Donald Trump rispetto al conflitto russo-ucraino. Il presidente russo si sente forte sotto il paradossale ombrello statunitense e si permette di attaccare il più prestigioso e credibile leader europeo.

Putin è un delinquente, ma non è stupido e quindi ha capito benissimo che Mattarella può giocare un ruolo fondamentale nella ricerca di una comune strategia europea, atta a svolgere un ruolo autonomo rispetto al ventilato strapotere americano (non lo chiamo imperialismo per rispetto a Martin Luther King, a Roberto Kennedy ed a quei presidenti del passato che non assomigliano per niente a Trump e per l’aiuto che, nonostante tutto, gli Usa hanno dato al nostro Paese e alla sua rinascita) e un’azione di notevole disturbo per l’imperialismo russo e quindi a costituire un elemento di difficoltà per gli assetti che si stanno profilando nei rapporti tra Russia e America.

In terzo luogo l’autocrate russo prende di mira l’Italia, che è sempre stata l’alleato europeo principale degli Usa, per mettere zizzania nel nostro Paese e convertirlo ad una tattica di appoggio incondizionato al trumpismo che fa rima con putinismo.

Per fortuna, almeno nominalmente, il governo e pressoché tutte le forze politiche hanno espresso solidarietà al capo dello Stato, anche se non credo che quanti applaudono Mattarella siano omogenei rispetto al suo europeismo ed alla sua visione internazionale etica e politica.

Consiglio a tutti coloro che avranno la pazienza di leggere questo mio commento di riprendere integralmente il discorso di Mattarella fatto a Marsiglia: una lezione di democrazia in un mondo che la democrazia se la sta mettendo sotto i piedi.