Caratteracciolo senza speranza

Posso essere stanco della mancanza dei politici? Per balordi che siano non possono infatti essere sostituiti dai giornalisti e/o dai magistrati. Si fanno perennemente i conti senza l’oste con la conseguenza che vince l’oste col vino peggiore. Si viaggia fra l’insensata incensazione coordinata e continuativa della Rai nei confronti del centro-destra e la pur accattivante ma insufficiente critica de La 7. I politici restano sullo sfondo per essere osannati o sbeffeggiati. È un gioco al massacro che non mi piace. Da una parte l’entusiasmo sul nulla, dall’altra la teorizzazione del nulla, con il Parlamento sostituito dagli studi televisivi.

Volete un autorevolissimo esempio? Lo prendo dalla incessante e poco mirata presenza mediatica dell’esperto di geo-politica, nonché direttore dell’autorevole rivista “Limes”, Lucio Caracciolo, al quale va peraltro tutta la mia stima ed ammirazione.

Questo illustre signore viaggia a tutto campo dalla politica interna alla politica estera. Parte da una considerazione tendente allo zero nei confronti dei cittadini italiani, considerati sociologicamente e culturalmente di centro-destra, vocati a scegliere a vanvera, creduloni in campagna elettorale, sensibili ai condoni, ottusi sui propri bisogni sanitari, rassegnati ad un clima di guerra permanente.

Mia sorella Lucia sarebbe forse d’accordo in quanto spietatamente realista nel giudicare gli italiani “ancora fascisti”: la cosa è vergognosamente imbarazzante, anche perché, tutto sommato, aveva ragione. La impietosa analisi, che faceva delle magagne del popolo italiano, la portava a concludere che siamo rimasti fascisti con tutto quel che segue. Sosteneva che gli italiani sono affascinati dall’ «uomo forte». Lei lo diceva con la sua solita schiettezza e in modo poco aulico ed elegante, ma molto efficace: «Gli italiani sono rimasti fascisti».

Caracciolo non dice proprio così, ma quasi. Dopo di che viene il bello. Che fare? Rassegnarsi? Rinunciare alla politica sommersa dai debiti e dalle guerre? Piegarsi alla ragion del nulla? Mettere sullo stesso piano una destra ridicola e una sinistra assurda? Se non si fa intervenire l’opinione dei politici, per debole che sia, si va dritti-dritti nel qualunquismo e nell’astensionismo. Pericolosissimo!

Passiamo all’Europa secondo Caracciolo: un’accozzaglia di Stati incapaci di avviare ogni e qualsiasi processo politico: impossibile la difesa comune (chi comanderebbe l’esercito? chi sgancerebbe i quattrini?), impensabile una presenza internazionale di peso (si scarica tutto sulla Nato), assurda una politica finanziaria (dominata dai debiti e dalle convenienze nazionaliste e sovraniste).

Torno ancora a mia sorella che, in un certo senso batteva pari rispetto a Caracciolo: lasciava perdere gli schemi politici tradizionali, che, a livello europeo, servono a coprire una sostanziale e generalizzata conservazione o addirittura un’opzione reazionaria. Quando andò, in rappresentanza del movimento femminile della Democrazia Cristiana, in visita alle istituzioni europee, tornò a casa estremamente delusa e, col suo solito atteggiamento tranchant, disse fuori dai denti: “Sono tutti dei mezzi fascisti!”. Credo che un po’ di ragione ce l’avesse. Penso volesse dire che non credevano in un’Europa aperta, solidale, progressista e partecipata, ma erano chiusi in una concezione conservatrice se non addirittura reazionaria. Può darsi che da allora la situazione sia addirittura peggiorata. Chissà cosa direbbe oggi alla luce del trumpismo, del populismo e del sovranismo. Lo immagino e non mi azzardo a scriverlo per non esagerare alle sue spalle.  Non vorrei che fossimo costretti a cercare il male minore, vale a dire chi è meno conservatore, meno reazionario, meno fascista: il compromesso ipotizzabile ai livelli più bassi.

Anche in campo europeo però non ci si può rassegnare, la strada è obbligata e occorrerebbe costringere i politici anche in vista delle prossime elezioni a venire giù dal pero nazionale per proporre uno straccio di Europa del futuro. Non è compito di Caracciolo, ma anziché predicare scientifica rassegnazione, varrebbe la pena almeno auspicare qualcosa di europeo in senso proprio.

Termino con gli assetti bellicisti mondiali. Secondo Caracciolo Israele andrà fino in fondo nella sua strategia, non ci sarà modo di fermarlo. Gli Usa sono prigionieri di loro stessi, delle loro contraddizioni (armi e aiuti), della loro crisi imperiale (non determinano più gli equilibri mondiali), rischiano la pelle democratica (il prossimo responso elettorale sarà comunque messo in discussione se non contestato violentemente).

Vado alle opinioni di mia sorella. Di ritorno da un viaggio a livello turistico-religioso in Terra Santa, disse: “Gli ebrei sono tremendi e trattano i palestinesi come pezze da piedi. Questi ultimi purtroppo non capiscono niente e si fanno abbindolare dagli Stati arabi. Tutto ciò sta succedendo a monte e a valle dell’attuale guerra di Israele contro Hamas, che sta spazzando via dalla faccia della terra i palestinesi.

Anche nel contesto mondiale non ci si può fermare a questo punto, aspettando magari che scoppi una bomba atomica. La politica dovrebbe avere un ruolo, anche a livello italiano ed europeo. Caracciolo parla bene e la politica razzola male, ma finirla così è un non senso etico prima e più che politico. Anche mia sorella era spietata, ma dopo si faceva su le maniche nell’impegno politico che faticosamente portava avanti: osservava e denunciava il negativo, ma proponeva ed operava il positivo.

Me la sono presa (forse) ingiustamente con suocera perché nuora intenda. Attenzione comunque ai tuttologi specialisti in scetticismo che ci trascinano o ci inducono in tentazioni qualunquiste, che non offrono vie d’uscita e non danno speranza. Alla fine chi lucra su un simile monco dibattito è la destra: se non si può fare niente, tanto vale conservare o addirittura tornare indietro. Non è un caso che, in uno degli ultimi appuntamenti di Otto e mezzo su La 7, alle impietose analisi senza speranza alcuna di Lucio Caracciolo facesse buon viso Mario Sechi, direttore di Libero, giornalista che di libero ha solo il titolo della testata per cui lavora: come volevasi dimostrare. Non illudiamoci di mettere in vacanza la politica, perché rischiamo una palude totale in cui guazzano i pesci più sporchi del mondo e nel mondo, i capaci di tutto dell’attuale governo e i buoni a nulla dell’attuale opposizione.