Prostituzione, spaventiamo i clienti e tutto (non) sarà risolto

Siamo alle solite: i problemi si vogliono risolvere dal fondo, come se a dipingere una parete si cominciasse dal basso e non dall’alto. È il caso della lotta alla prostituzione sulle strade, dietro cui si cela un fenomeno di sfruttamento, sarebbe meglio dire di vero e proprio schiavismo di minorenni, soprattutto immigrate, attirate in uno spietato racket dove le ragazze che restano impigliate rischiano di non liberarsi più, pena la tortura, la morte di se e dei propri famigliari in patria. Ho letto qualche tempo fa alcuni reportage sulle violenze subite da queste donne: non sono riuscito a proseguire, ho dovuto interrompere la lettura tanto era l’orrore.

Fino a qualche tempo fa si tendeva a “sputtanare le prostitute” con vere e proprie retate, in cui queste persone venivano trattate come carne da macello. E i protettori? Ben protetti e ben nascosti!

Adesso si è passati ai clienti con sanzioni pesanti e sputtananti per coloro che ricorrono a questo mercato stradale. E i protettori? Ben protetti e ben nascosti!

Non ne ho le prove, sarà, lo ammetto, un processo alle intenzioni, tutto però mi lascia credere che le forze di polizia conoscano per filo e per segno questo fenomeno, sappiano benissimo chi sono gli sfruttatori (d’altra parte non è difficile risalire ad essi), ma abbiano paura, perché in quegli ambienti non si scherza e si rischia la pelle (è mafia!) e quindi scattino comportamenti omertosi (in qualche caso addirittura complici di questo vomitevole caravanserraglio). Pensiamo se la mano dura contro i rivoltosi della politica (i no global di Genova ad esempio), la usassimo contro gli schiavisti del sesso…Certo, risulta più facile massacrare di botte un giovane ribelle, che andare dentro certi ambienti dove anche per i poliziotti la coltellata è dietro l’angolo.

L’intelligence, che in Italia sembra assai efficiente almeno rispetto agli altri paesi europei, sa tutto di tutti, si spendono somme enormi per intercettare le telefonate, si ha la netta sensazione di una schedatura di massa, bisogna stare attenti a quel che si dice perché potrebbe costare assai caro. Non mi vengano a raccontare che non si sa o non si può sapere chi siano gli schiavisti del sesso!

Allora, è più comodo colpire l’ultimo anello della catena. A parte che la prostituzione d’alto bordo o al coperto la farebbe comunque franca, non sono assolutamente d’accordo sulla criminalizzazione dei clienti. Se tutti avessero una regolare ed esemplare vita sessuale il problema non esisterebbe, ma non è così. Gli uomini non sono tutti dotati di regolari mogli e fidanzate, molti sono “costretti” ad arrangiarsi pur di trovare uno sfogo alle loro pur normali pulsioni sessuali (non giustifico, ma cerco di capire). Non facciamo del moralismo che, in questo caso, va d’accordo con semplicismo. Non facciamo come una certa Chiesa che nega l’uso del preservativo, perfino per proteggersi dall’aids, puntando tutto sulla moralizzazione dei costumi.

È così per il problema delle droghe. Non si legalizza niente, perché ci si nasconde dietro battaglie di principio e poi si riempiono le carceri di consumatori o di piccoli spacciatori. E il commercio della droga va a nozze.

Allora dobbiamo avere il coraggio di legalizzare e controllare a valle questi fenomeni, togliendo ad essi buona parte del retroterra clandestino, mentre a monte ci dobbiamo concentrare sulla lotta agli sfruttatori ed agli affaristi della droga e del sesso.

Magari non lasciando al solito e benemerito volontariato il compito di offrire occasioni di liberazione a queste ragazze, accogliendole ed aiutandole sul serio, senza pretendere da esse la vocazione al martirio.

Con tutta la simpatia per le buone intenzione del sindaco di Firenze e del ministro Minniti e pur condividendo la battaglia etica da non confondere col moralismo di facciata, mi pare che si stiano sparando cannonate alle mosche (la mobilitazione della polizia urbana per accertare le infrazioni: mi viene da ridere al pensare quante sanzioni verranno effettivamente comminate in base a prove tante risibili e contestabili), mentre agli elefanti si fa il solletico (conviene, come dicevo sopra, per scelta di comodo).

Non mi trincero dietro i luoghi comuni della prostituzione quale mestiere antico ed ineliminabile, ma non mi illudo che improvvisamente i clienti siano spariti per la paura o siano diventati stinchi di santo. Se fosse così bisognerebbe mettere la pena dell’ergastolo per ogni e qualsiasi reato, dopo di che tutti righeremmo dritti come fusi. Ma fatemi il piacere…