Populismo

Lo scrittore Martin Cruz Smith dice che, con la morte di Fidel Castro, Cuba ha perso il suo dittatore ed ora sono gli Usa ad averne uno: Donald Trump.Non sono d’accordo nel raffronto, la vicenda di Castro è un po’ più complessa, ma il messaggio è chiaro: stiamo attenti al populismo, che la storia ci ripropone in modo riveduto e scorretto.L’Europa, scrive Nicolas Baverez, giornalista di “Le Figaro”, si trova in prima linea nella resistenza al populismo, che si nutre alle mammelle dell’esclusione, dell’insicurezza e della perdita di’identità.E in Europa cosa sta avvenendo?La Germania per resistere al populismo si affida ad Angela Merkel, giunta al suo quarto eventuale mandato elettorale: una conservatrice illuminata, un’europeista di lungo corso, una governante seria. Non è poco, ma non basta.La Francia punta su Fillon: un Trump più sobrio e compassato, un opportunistico tradizionalista in campo etico-religioso, un ammiratore di Putin, un nostalgico della virilità politica e del nazionalismo, un politico capace di rompere le uova nel paniere a Marine Le Pen (Raphaël Glucksmann, scrittore).Sempre a detta di Glucksmannn la sinistra non sa come reagire, è debole, inconsistente, si accontenta di difendere lo status quo e denunciare le derive degli altri.In Italia la sinistra ha tentato e sta tentando la strada di un certo rinnovamento, ma si sta scontrando con tutti coloro che difendono appunto lo status quo, vuoi sotto le bandiere di una sinistra decrepita e passatista (D’Alema, Bersani e c. che difendono i loro fallimenti spacciandoli per trionfi), vuoi scimmiottando i populisti stranieri (la Lega Nord che guarda a Trump e Le Pen tradendo persino la sua identità nordista a favore di un nazionalismo improvvisato), vuoi cavalcando strumentalmente l’antipolitica (la foga grillina che porta alla vecchia deriva del tanto peggio tanto meglio, proponendo amministratori locali incompetenti e pasticcioni. «Se quei pasticci li avesse fatti il Pd, li avremmo massacrati» ammette Grillo nel chiuso del suo movimento a proposito dei tristi biglietti da visita di Virginia Raggi), vuoi facendo il verso a Fillon (Berlusconi che esce dal frigo per rinverdire il suo intramontabile narcisismo e/o difendere, come ha sempre fatto, i suoi interessi personali e aziendali).Probabilmente il socialista francese Manuel Valls sta facendo un pensierino al percorso renziano, ma si scontra da subito col continuismo di Francois Hollande (il nulla seduto all’Eliseo).E allora? Siamo nella cacca. Speriamo di non esserci ancora di più il 05 dicembre 2016.