Atroce follia vendicativa israeliana

Domenica 26 maggio il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha pubblicato un video su X (Twitter) che sta facendo molto discutere in Spagna. Il video è accompagnato da una scritta in cui Katz si rivolge al primo ministro spagnolo Pedro Sánchez e gli dice: «Hamas vi ringrazia per il vostro servizio». È composto da immagini di miliziani di Hamas durante l’attacco in Israele del 7 ottobre con in sottofondo un flamenco, intermezzate da due ballerini che danzano sulle note della tipica musica spagnola. Il tutto sormontato da una grande scritta «Hamas: gracias España» («Hamas: grazie Spagna»).

Con la sua frase Katz fa riferimento all’annuncio fatto il 22 maggio dal governo della Spagna dell’intenzione di riconoscere formalmente lo Stato di Palestina. Oltre alla Spagna, anche Irlanda e Norvegia hanno annunciato la stessa cosa: riconoscere uno Stato significa avviare relazioni diplomatiche ufficiali, ma nel caso della Palestina il riconoscimento internazionale ha soprattutto un alto valore simbolico e politico.

Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha risposto a Katz durante una conferenza stampa a Bruxelles, in Belgio, dicendo: «Non cadremo in provocazioni. Il video è scandaloso ed esecrabile. È scandaloso perché tutto il mondo sa, compreso il mio collega in Israele, che la Spagna ha condannato le azioni di Hamas fin dal primo momento. Inoltre, mi sembra esecrabile per l’uso offensivo di un simbolo della nostra cultura, il flamenco, che è ciò di cui il mondo ha bisogno in questo momento, una lingua universale che ci ispiri e che ci avvicini a tutti i popoli del mondo».

Il 23 maggio Katz aveva pubblicato due video simili diretti ai primi ministri di Irlanda e Norvegia. Quello contro la Spagna lo ha pubblicato un giorno dopo che la ministra della Difesa spagnola Margarita Robles aveva commentato la guerra israeliana in corso nella Striscia di Gaza definendo l’uccisione di migliaia di civili palestinesi un «autentico genocidio». (da Il Post.it)

Siamo all’autentica follia diplomatica israeliana. Evidentemente quando non si hanno argomenti seri, la si butta in sciocca ironia. Al video-boutade israeliano di pessimo gusto si potrebbe tranquillamente rispondere con una danza ebraica ballata sulle macerie di Gaza. Ma lasciamo perdere…

Credo che la posizione del governo spagnolo meriti il massimo rispetto se non addirittura il desiderio di imitazione. Se andiamo avanti così lo Stato di Israele si troverà in un irreversibile e tragico isolamento. Evidentemente si sentono di correre questo rischio.

Avremo il diritto di reagire alla carneficina di palestinesi? Addirittura chi ha questo coraggio, riconoscendo a questo popolo il diritto ad esistere, viene sbeffeggiato…Cose dell’altro mondo! Negli israeliani e ancor più in chi li governa cova un odio incredibile, tale da obnubilare la mente.

Non oso pensare alle conseguenze che la provocazione israeliana del “flamenco” potrà scatenare nelle proteste in atto nelle università di tutto il mondo. I casi sono due: o il ministro israeliano è letteralmente impazzito oppure è un delinquente. Nel primo caso bisognerebbe sottoporlo a Tso, nel secondo caso sarebbe opportuno porne l’allontanamento come conditio sine qua non per ogni e qualsiasi rapporto con lo Stato di Israele; in entrambi i casi, a costo di essere volgare, lasciatemi dire che è una persona del katz.

Domenica, un attacco aereo israeliano ha causato un incendio in un campo per sfollati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, causando la morte di almeno 45 persone, secondo le autorità di Gaza.  Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha riconosciuto che c’è stato un “tragico errore” dopo che un attacco israeliano ha ucciso decine di persone a Rafah. In un discorso davanti al Parlamento, lunedì, ha dichiarato che Israele sta indagando sull’attacco avvenuto la notte precedente. Israele ha affrontato una nuova condanna per gli attacchi che, secondo i funzionari sanitari locali, hanno ucciso almeno 45 palestinesi, compresi gli sfollati che vivevano in tende inghiottite dal fuoco. (da Euronews)

Si potrebbe dire: dopo la beffa il danno. Nello stesso giorno in cui il ministro degli Esteri mette in scena una presa in giro contro la prospettiva della creazione di uno Stato palestinese, il primo ministro è costretto a scurarsi per un attacco israeliano che ha causato morte in un campo per gente sfollata.

Attacco a Rafah, gli Usa irritati: “Sono immagini devastanti. Israele faccia di più per proteggere i civili”. La Casa Bianca spinge per la soluzione due popoli, due Stati. (dal quotidiano “La stampa”)

Se tanto mi dà tanto dovrebbe partire un video con Hamas che balla sulle note del boogie woogie e con i ringraziamenti dei terroristi al presidente statunitense. Siamo capaci di trasformare la guerra in un evento tragicomico, di scherzare col fuoco delle bombe. Ci sarà ancora qualcuno che giustificherà la condotta israeliana?

Particolarmente atroci sono le violenze inflitte ai bambini, a partire dalla spaventosa cifra di 14 000 bambini uccisi – più che in tutti gli altri teatri di guerra nel resto del mondo degli ultimi quattro anni. Dal 7 ottobre a oggi Israele ha ucciso una media di oltre 70 bambini al giorno. Oltre a ciò, più mille bambini hanno subito l’amputazione di una o due gambe, quasi ventimila sono rimasti orfani e oltre cinquantamila soffrono di grave malnutrizione: 28 sono già morti di stenti dovuti alla fame, almeno due sono stati uccisi dal caldo delle tende in cui sono costretti a vivere dopo che quasi due milioni di persone sono state scacciate dalle loro case, deliberatamente distrutte dall’esercito israeliano. L’accanimento contro i bambini traspare anche dal fatto che è stato distrutto il 90% delle scuole, insieme a tutte le sedi universitarie di Gaza. In pratica, l’esercito israeliano da sei mesi a questa parte uccide, mutila, rende orfani, affama, asseta e priva di un futuro tutti i bambini di Gaza senza che questi abbiano la seppur minima colpa da scontare. Come sottolineato dall’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari e la politica di sicurezza, Josep Borrell, Gaza si è trasformata da “una grande prigione a cielo aperto” a “un grande cimitero a cielo aperto”. Nonostante tutte queste atrocità avvengano alla luce del sole, nei media Occidentali continuiamo però a vedere opinionisti e politici giustificare ampiamente i crimini israeliani con il famigerato “diritto di difesa” al quale non viene posto alcun limite o condizione, neanche per tutelare i bambini palestinesi. Il sottointeso su cui si basano queste posizioni è evidente: le vite dei bambini israeliani valgono di più rispetto a quelle dei bambini palestinesi. Per ogni bambino israeliano ucciso il 7 ottobre sono stati uccisi oltre 400 bambini palestinesi. Incredibilmente, nonostante questa clamorosa sproporzione, non solo politici e opinionisti ma anche il 20% della popolazione italiana continua a volere la prosecuzione della strage fino a una fantomatica sconfitta totale di Hamas. Il sostegno incondizionato della civiltà occidentale a Israele poggia su un assunto: questo massacro di civili palestinesi non ci sarebbe stato senza gli attacchi di Hamas. In realtà, da più di mezzo secolo, Israele conduce massacri indiscriminati di cittadini palestinesi. Anche prima del 7 ottobre 2023, il bilancio di vittime palestinesi causato dalle “incursioni punitive” dell’esercito israeliano è inaccettabile. Tra il 2008 e metà 2023, sono stati uccisi circa 6000 palestinesi. (MicroMega – Roberto De Vogli e Alessandro Ferretti)

In pratica sta succedendo che le formali ed ipocrite mezze condanne occidentali agli eccessi difensivi (?) israeliani facciano il paio con le subdole ed opportunistiche solidarietà arabe, russe e cinesi verso gli sfoghi terroristici di Hamas. I nazisti lanciavano in aria i bambini per il tiro al piccione: Hamas li copia per atroce antisionismo ed antisemitismo ergendosi a difensore dei palestinesi, mentre Israele uccide o fa morire i bambini palestinesi in un folle e sproporzionato incrocio vendicativo che rischia di non avere mai fine.

Gira e rigira, come ha affermato acutamente Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di sant’Egidio, la guerra distrugge direttamente o indirettamente l’infanzia e così pregiudica sul nascere le prospettive del mondo.

Tutto mentre il Papa in uno squarcio di pace e di speranza celebra la Giornata mondiale dei bambini. Per l’occasione Roberto Benigni nel suo geniale e commovente monologo ha detto: «L’unica cosa sensata che ho sentito in tutta la mia vita l’ha detta Cristo nel Vangelo, il discorso della montagna. È un incanto di bellezza, di una bellezza che non si resiste – ha sottolineato -. Quando Gesù dice tutti gli elenchi da imparare a memoria: “Beati i miti, gli operatori di pace, i misericordiosi”. Ecco, beati i misericordiosi, che poi vorrebbe dire prendersi cura del dolore degli altri, essere sensibili, perdonare, essere profondamente buoni. Siate profondamente buoni. Questo ha detto Gesù. Questa è l’unica buona idea che sia stata espressa nella storia dell’umanità. Che la vita è questo: amore, conoscenza e una compassione infinita per il dolore che attraversa l’umanità. E allora – ha aggiunto Benigni – non aspettatevi che il mondo si prenda cura di voi, prendetevi voi cura del mondo, almeno di quello a portata di mano. Amate chiunque avete a portata di mano». «I bambini sono amore diventato visibile. Ha detto un grande poeta: la mano che dondola la culla governa il mondo. Ed è vero».