Le banche del dio Saturno

Parecchio tempo fa mi raccontavano di un incontro informale tra amministratori pubblici della provincia di Parma: un pianto cinese sulle difficoltà finanziarie dei comuni e sulle ristrettezze delle loro comunità. Ad un certo punto uno dei partecipanti sbottò e cominciò ad esprimersi in dialetto, adottando uno spontaneo e simpatico intercalare, scaricando colpe a più non posso sul sistema bancario reo di compromettere sul nascere ogni e qualsiasi intento di ripresa: «Parchè il banchi, ät capì…» diceva a raffica e giù accuse agli istituti di credito.

Stavo per andare in pensione e mi è capitato di incontrare un mio ex compagno di classe. Cosa fai di bello? Vado in pensione! Queste le domande e le risposte incrociate nell’incipit del franco e simpatico dialogo. Io ero uno spaesato dispensatore di servizi ai cooperatori, lui un bancario di lungo corso. Io un insoddisfatto pensionato di latta e lui? Come mai andava in pensione? La risposta fu secca anche se ben articolata. Ho lavorato per trent’anni, mi avevano insegnato che dovevo fare di tutto per accontentare i clienti/risparmiatori, da qualche tempo hanno cambiato registro: mi sollecitano a fregarli. Non ci sto! Me ne vado in pensione! Gli espressi naturalmente tutta la mia comprensione e solidarietà.

Avevo cambiato banca per seguire una brava funzionaria addetta alla consulenza per la gestione del mio salvadanaio. Mi aspettavo di venire contattato dall’istituto di credito che mi apprestavo ad abbandonare dopo tanti anni e temevo di incappare in un pressing psicologico volto a farmi desistere dalla decisione adottata. Silenzio totale, della serie chissenefrega! Tirai un amaro sospiro di sollievo: le banche dei miei risparmi non sapevano di cosa farsene, li usavano per… lasciamo perdere.

Tre piccoli episodi che la dicono lunga sul sistema bancario e le sue continue malefatte, che si ripercuotono sugli andamenti finanziari rendendoli sempre meno trasparenti e sempre più incerti.  Nel giro di qualche giorno Silicon Valley Bank (SVB), banca californiana e sedicesima per dimensioni degli Stati Uniti, è fallita. Il suo è il più grande fallimento bancario nel paese dai tempi della crisi finanziaria del 2008. Per il Wall Street Journal si tratta del secondo fallimento bancario americano di sempre, sia per asset che per depositi, subito dopo quello della Washington Mutual Bank

Non mi va di analizzare per filo e per segno le cause e gli effetti di questo crac: gli schizzi, direttamente o indirettamente, arrivano addosso a tutti. A monte c’è un’intermediazione che fa i propri porci comodi e, quando finisce male, ci rimettono i risparmiatori o, se interviene la mano pubblica, i contribuenti. È un sistema basato sulla istituzionalizzazione del menefreghismo. Un tempo si deridevano coloro che conservavano i propri risparmi nel materasso, oggi andrebbero rivalutati e imitati. La finanziarizzazione e la globalizzazione dell’economia hanno portato il sistema capitalistico ad essere ancor più ingiusto.

Il pensiero di mangiare i propri figli è impossibile da assimilare, tuttavia in determinate situazioni questa eventualità è presente in alcuni animali. Pensare che alcuni animali mangiano i loro piccoli è un’idea impensabile per qualsiasi essere umano. Il tabù del cannibalismo è scritto nei nostri geni e l’infanticidio è uno dei peggiori crimini che possiamo pensare nella società odierna. Ebbene la nostra idolatria non ha limiti: adoriamo un dio Saturno, che divora le sostanze dei suoi figli/risparmiatori. È l’economia, stupido! Diciamola in dialetto parmigiano: «Parchè il banchi, ät capì…».