Ogni simile ama il suo simile

Cosa diceva Salvini nel 2019 a proposito di Bolsonaro, Putin e Trump alla Festa della Lega a Cervia? “Ritengo che Putin sia un grande uomo di Stato e di governo. Non perché mi abbiano pagato per dirlo, come ritiene qualche fenomeno. Così come ritengo Trump una salvezza per gli americani, così come ritengo un grande presidente brasiliano Jair Bolsonaro” affermava convinto Salvini alla Festa della Lega a Cervia nel 2019.

Quelle parole dovrebbero far arrossire di vergogna non tanto chi le ha pronunciate, ma chi ha votato colui che le ha pronunciate.  Salvini si difenderà ricordando il celebre aforisma di James Russel Lowell: “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione”. Chi ha votato Salvini ribatterà: “Sono tutti uguali nel dire le cose che convengono a loro”.

D’altra parte anche Giorgia Meloni non sta scherzando nelle sue giravolte: l’unica che potrebbe finalmente darle un po’ di dignità non ha il coraggio di farla. Mi riferisco al fascismo del neofascismo. Ma tant’è. In effetti nella destra-destra italiana, e non solo italiana, c’è proprio un miscuglio pseudo-ideologico tra il pensiero e la prassi di questi tre squallidi personaggi della nostra storia recente (Putin, Trump e Bolsonaro): il peggio del peggio che la politica globale può offrire in dono.

Ogni popolo ha la destra che merita. A volte mi chiedo cosa abbia guadagnato Silvio Berlusconi a mettersi in questa penosa compagnia di giro italiana: isolamento politico, perdita di consenso elettorale, marginalità europea, ulteriore emorragia della dignità personale, inconsistenti vantaggi affaristici a lui ben cari.  Ogni tanto si scuote e protesta, poi si tace e non riesce più a saltarne fuori. Anche a volersi sfilare non saprebbe dove andare a parare. Non era meglio se continuava a darla su a Draghi e Mattarella?

Ebbene mi sono ricordato del dopo attentato alle torri gemelle: incontrando la sera stessa una cara amica ci scambiammo parole di sconforto legate ai personaggi che in quel periodo dominavano la scena politica a livello internazionale. Bush figlio, Putin e Berlusconi appunto. Che compagnia! Evidentemente il cavaliere ha la vocazione ad associarsi ai peggiori della pista. Non trovo altra spiegazione. D’altra parte Putin è un suo grande amico; Trump è perfettamente in linea col berlusconismo e le sue intuizioni; Berlusconi è un gregario della destra negazionista sul clima, al carro di Trump e Bolsonaro.

Quindi Salvini è in buona compagnia, mentre Berlusconi va dove lo porta il cuore. Giorgia Meloni ne ha da fare di piroette per liberarsi di questi scomodi alleati. Iddio li fa e poi li accoppia. Comodo dare la colpa a Dio…