Alla triste vigilia della guerra del Golfo, vale a dire agli inizi del 1991, durante una trasmissione sportiva in televisione, la conduttrice Alba Parietti, bellissima donna e a quel tempo incantatrice di calciodipendenti, a commento di una notizia flash sulle trattative per evitare in extremis la guerra, notizia che riportava la richiesta di aiuto a Dio da parte dell’allora segretario generale dell’Onu, ormai deluso e scoraggiato dalle umane diplomazie incrociate, con atteggiamento a metà tra lo scettico e lo sprezzante, ha sciorinato, in tono aggressivo, questa battuta: “Se Dio c’è, è il momento di dimostrarlo”.
A distanza di trent’anni siamo ad un passo da un’altra guerra. É in atto l’ultima mediazione per l’Ucraina: il cancelliere tedesco Olaf Scholz sta provando ad evitare l’attacco russo, incontrando prima il presidente ucraino Zelenskij per strappare concessioni importanti da presentare poi a Putin. Si tratta forse dell’ultimo tentativo di scongiurare una guerra alle porte dell’Europa all’insegna della strategia della Casa Bianca, condivisa dal resto dell’Occidente, consistente in “deterrenza e diplomazia”. Mi auguro che Sholz, al termine di questi delicatissimi incontri, non si presenti al mondo in ansia con una semplice richiesta di aiuto a Dio: non si possono infatti portare avanti per secoli politiche di guerra per poi appellarsi alla bontà divina al fine di ottenere miracoli di pace.
Solo Giorgio La Pira aveva le carte in regola per dialogare apertamente col Padre Eterno, non per estraniarsi dagli irriducibili venti di guerra, ma per pregare contemporaneamente ad iniziative di dialogo con i potenti della terra: incontrava i leader dell’Unione Sovietica, ma si faceva accompagnare dalle impetrazioni delle monache di clausura. Otteneva risultati? Non so, è impossibile da valutare. Certamente era l’approccio giusto. La diplomazia intesa come dialogo ad oltranza col potenziale nemico/amico con l’aiuto di un Dio, che ci vuole così, dialoganti nonostante tutto.
Sicuramente il Padre Eterno non ha bisogno di vedere accreditato il proprio ruolo da una pur affascinante donna di successo, la cui presunzione peraltro poteva arrivare fino al punto di lanciare un ultimatum a Dio richiamandolo alle proprie responsabilità. Povera Alba e poveri tutti noi che ci meritiamo le guerre che costruiamo giorno dopo giorno.
Sicuramente Dio sarà disposto ad ascoltare le preghiere delle umili vecchiette, che si rivolgono a Lui magari senza sapere chi sono Putin e Zelenshij, invocazioni molto più efficaci della pur utile diplomazia internazionale.
“Sono preoccupanti le notizie che arrivano dall’Ucraina, affido la situazione all’intercessione della Vergine Maria e alla coscienza dei responsabili politici affinché sia fatto ogni sforzo per la pace. Preghiamo in silenzio”. Francesco, al termine dell’Angelus domenicale, è tornato sulla crisi in atto nel Paese dell’Est Europa per mostrare i suoi timori su una vertenza internazionale che sembra sempre più volgere al peggio.
Non so cosa stia attualmente facendo Alba Parietti, così bella nonostante gli anni che passano: le auguro di cambiare atteggiamento, di indossare i panni dell’umiltà e di pregare assieme alle vecchiette assai più rugose ma credenti di lei. Papa Francesco ha chiesto preghiere silenziose e si è appellato alla coscienza dei potenti (?), lasciando intendere che la vera potenza viene da Dio e consiste nel pretendere l’amore fra gli uomini.
Aldo Moro durante la sua prigionia pregava Giorgio La Pira e invitava sua moglie a fare altrettanto: quando ho letto ciò mi sono commosso fino alle lacrime. La vera politica si affida a Dio. A noi spetta fare di tutto per la giustizia e la pace, senza pretendere che Dio sia il nostro sostituto.