Ad una situazione a dir poco drammatica, che dura ormai da parecchio tempo, si aggiunge una confusione pazzesca creata da continue e contraddittorie disposizioni di legge, da scontri tra i governanti a tutti i livelli (tra ministri, tra partiti, etc. etc.), da conflittualità istituzionali (tra governo e parlamento, tra governo e regioni, tra regione e regione, etc. etc.), da incertezze politiche (maggioranze in bilico, prospettive nebulose, giochi incomprensibili, etc. etc.).
Non ci si capisce più niente! Tra green pass base e green pass rafforzato, tra tamponi molecolari, test antigenici e sierologici, tra zone bianche, gialle e rosse, tra prime, seconde e terze vaccinazioni, tra obblighi e divieti vari, tra file davanti alle farmacie e davanti agli hub vaccinali, tra mascherine e distanziamenti, tra decreti governativi e pareri scientifici, tra dati di giornata e settimanali, tra notizie allarmanti e fake news, tra pronunciamenti e conferenze stampa, non ci si raccapezza più.
La grave difficoltà del momento storico non rappresenta una scusante, ma un’aggravante: è proprio nei momenti più difficili che occorrerebbe chiarezza e semplicità. In Italia è pur vero che esiste l’u.c.a.s. (ufficio complicazione affari semplici), immaginiamoci cosa può succedere per gli affari complicati.
Il coordinamento tra governo centrale e regioni non esiste più, ognuno va per la sua strada. Il rapporto fra politica e scienza è totalmente schiacciato sulla scienza, la quale continua imperterrita a sparare sentenze che durano l’espace d’un matin. Il cittadino ha la quasi certezza di essere preso in giro.
In mezzo a questo bailamme, politici e giornalisti si divertono al toto-quirinale contribuendo così ad un pericolosissimo gioco al massacro contro le Istituzioni. La gente si aggrappa a Sergio Mattarella che, però, se ne sta andando a casa: rappresentava l’unica certezza, il punto di riferimento a cui guardare.
Non stupiamoci poi se il disagio sociale si trasforma in rabbia, se lo stress psicologico diventa l’anticamera della rivolta, se la depressione personale compromette ogni e qualsiasi azione positiva e solidale.
Ci sono, storicamente parlando, due modi per tenere all’oscuro i cittadini: quello di avvolgerli nella pace dei sepolcri, tipico dei regimi dittatoriali, e quello di inondarli di false notizie e verità, tipico dei regimi mediatici. Non saprei quale sia la peggiore tra queste disgraziate opzioni. So che siamo immersi in un casino totale. Questo lo so con assoluta certezza! Sono più disfattista io, che mi accorgo della confusione che regna sovrana e tento di reagire protestando civilmente, o lo è chi crea la confusione stessa? Se non vado errato c’è una commedia dilettale parmigiana che si intitola “L’estrat äd confuzión”. Varrebbe la pena riscoprirla e rappresentarla almeno per alleggerire la tensione che si taglia col coltello, per provare a far sì che lo stress da covid diventi ironia.