La barzelletta dei controlli

Se c’è qualcosa in Italia che non funziona è il sistema dei controlli. Tutti fanno indisturbati il cazzo che vogliono, mentre i controllori stanno a guardare. Da una parte abbiamo una pletora di regole finalizzate al mantenimento del potere burocratico (le grida manzoniane), dall’altra abbiamo l’inosservanza plateale delle stesse regole (i controlli a campione, meglio dire i campioni del non-controllo).

Stupisce, fino ad un certo punto, che il governo abbia scelto quale filo conduttore della tattica anti-covid, versione riveduta e scorretta delle precedenti, il leitmotiv dei controlli. É quanto ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, presentando le ultime misure, ovvero l’introduzione del cosiddetto Super Green Pass. “I controlli sono una parte fondamentale: di questo è stata investita la ministra dell’Interno, le forze dell’ordine saranno mobilitate in modo totale”, ha detto Draghi. “C’è tutta una aneddotica sui mancati controlli, bisogna potenziarli. Tutte le forze di sicurezza, i vigili urbani, saranno impiegati con un impianto diverso dal passato”, ha aggiunto.

Non vorrei che si trattasse del compromesso al ribasso escogitato per ottener l’unanimità dei consensi da parte degli interlocutori: i fautori della linea dura contro i non vaccinati, soddisfatti dall’inasprimento delle regole; i difensori della linea morbida del “laissez faire laissez passer”, tranquillizzati dall’evidente fuffa di obblighi inosservabili; i talebani della ripresa economica, paghi della prospettiva di un Natale fieramente ed intoccabilmente consumistico; i governatori regionali promossi nel loro ruolo di grilloparlanti della pandemia.

Draghi ha lanciato una sfida ben sapendo di perderla in partenza. Chi andrà mai a controllare se i passeggeri di un bus cittadino hanno il green pass? Non sarebbe meglio far viaggiare i mezzi pubblici in modo da garantire il distanziamento? Provi il premier a salire su un autobus nelle ore di punta…Verrà sguinzagliato un esercito di controllori? Un modo per impiegare i giovani in cerca di lavoro? Forse sarebbe meglio indirizzarli a qualcosa di più produttivo.

Ho ascoltato il proclama draghiano di cui sopra con stupore e preoccupazione. Mi sono infatti meravigliato che il buongoverno venga confuso con uno sgualcito libretto dei sogni. Ma cosa crede Draghi che gli italiani siano tutti stupidi in attesa delle sue sparate perbeniste? Vada anche lui a farsi friggere! Queste sue uscite sono autentiche secchiate di acqua gelida sulle speranze in lui riposte (anche dal sottoscritto).

Se la filosofia della manovra governativa si basa sui controlli, andiamo proprio bene. Poi, ammettiamo pure che vengano snidati i trasgressori, nel caso i viaggiatori abusivi, a quale pena verranno sottoposti? Alla vaccinazione coatta? Ad una pena pecuniaria che non pagherà nessuno? Alla gogna vaccinale? Forse Draghi è in vena di scherzare: capisco che abbia la necessità di allentare la tensione, ma la paradigmatica barzelletta dei controlli se la poteva risparmiare.

Aggiorno, con una punta di cinismo, una bella gag. Una simpatica vecchietta viaggia su un autobus a Napoli (ma nell’aneddotico mirino potremmo metterci molte altre città, compresa Parma). Ad un certo punto si crea un notevole subbuglio, la gente si muove preoccupata, qualcuno vuole scendere. Alla fine tutto è chiaro: c’è stata una rapina… La donna tira un respiro di sollievo e confessa alla sua amica: «Meno male, avevo paura che fosse salito il controllore! Sai, non ho il green pass!».

Nessuno durante la conferenza stampa ha avuto l’ardire di fare educatamente presente al premier la pragmatica assurdità della sua velleitaria filosofia dei controlli: no, su Draghi non si può. Io invece, che posso permettermelo, lo scrivo. Proprio perché ho di lui il massimo rispetto e nutro (forse sarebbe meglio cominciare sinceramente a dire “nutrivo”) un po’ di fiducia. Una cazzata del genere un tempo avrebbe compromesso sul nascere ogni e qualsiasi velleità quirinalizia. Oggi il mondo è cambiato. E Draghi può stare tranquillo: una cazzata al giorno leva il covid di torno e forse aumenta persino le probabilità di salire al Colle o comunque di restare a palazzo Chigi. D’altra parte con la misera e penosa concorrenza che ha…