La rozäda ‘d Santa Casellati

Le pagliuzze negli occhi dei rappresentanti delle istituzioni diventano travi per la pubblica opinione. Mi stupisce che non lo si capisca. È quanto sta succedendo alla presidente del Senato Alberti Casellati. L’aereo blu a sua disposizione si sarebbe alzato in volo 124 volte negli ultimi 11 mesi. Da maggio 2020 ad aprile 2021 è stato utilizzato il 75% delle volte per coprire la tratta da Roma a Venezia (a Padova risiede la famiglia), ma anche per volare in Sardegna ad agosto: questo racconta La Repubblica, citando il registro di volo del Falcon 900 dell’Aeronautica a disposizione della seconda carica dello Stato. Fonti di Palazzo Madama hanno spiegato al quotidiano che Casellati ha iniziato a utilizzare l’aereo blu per evitare il rischio Covid, visto che per ragioni di salute non può fare lunghi viaggi in auto.

Non condivido la bigotta e bacchettona critica alla politica, ma mi sembra giusto considerare le reazioni provenienti proprio dal mondo della politica. Non posso dare torto al senatore M5S Gianluca Perilli che in una nota commenta: “Un volo ogni tre giorni: è un numero abnorme che richiede evidentemente delle spiegazioni. Si tratta di un ingente utilizzo di denaro pubblico per spostamenti che, per lo meno in buona parte di essi, è possibile fare con i mezzi a disposizione di tutti”. Parla di eventuale “sfregio verso gli italiani” il senatore Andrea Cioffi, vice presidente vicario del gruppo M5S a Palazzo Madama. “La Presidente non può collocarsi al di sopra di tutti i cittadini – aggiunge Cioffi – e nessuno può permettersi un uso così spregiudicato dei voli di Stato, alcuni addirittura per andare in vacanza. Aspettiamo che la Presidente ci dica qualcosa sull’argomento”.

La Repubblica riferisce di 97 voli di Stato sulla rotta Roma-Venezia, la tratta casa-lavoro di Casellati. Ma i treni ad alta velocità hanno ripreso da tempo a viaggiare, con misure ad hoc per evitare il contagio: il Frecciarossa da Roma Termini impiega 3 ore e mezza per arrivare a Padova. Poi ci sono sei voli verso la Sardegna, tutti ad agosto. Altri con destinazione Milano, uno verso la Calabria. La presidente del Senato, in virtù della sua carica, in base a un decreto legge di luglio 2011 non deve giustificare i suoi viaggi né renderli pubblici. Lo stesso trattamento riservato al presidente della Repubblica, al presidente della Camera al presidente del consiglio dei ministri e al presidente della Corte costituzionale. Non lo sapevo, ma a maggior ragione credo che l’uso debba essere contenuto e seriamente motivato.

Da Palazzo Madama riferiscono che durante il primo lockdown dello scorso anno Casellati è rimasta sempre a Roma. Poi ha iniziato a utilizzare i voli di Stato per evitare il rischio di contagiarsi sui treni o sui voli di linea. “Trovo sconcertante quanto accaduto. In tempi così difficili e duri per il Paese, le Istituzioni e la politica e i loro rappresentanti devono per primi dare l’esempio”, afferma in una nota il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Spiace – conclude – che questo non sia accaduto”.

Protesta anche il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli: “I 124 voli – dichiara in una nota – sono costati oltre 1 milione di euro”. “Senza nulla togliere al fatto che la senatrice rappresenta un’istituzione importante, la seconda carica dello Stato avrebbe dovuto tenere un comportamento più sobrio e prudente in un momento socialmente ed economicamente di profonda crisi evitando anche di utilizzare l’aereo di stato per recarsi in Sardegna in periodo di vacanza”, commenta Bonelli. “Il silenzio della presidente del Senato dopo la denuncia del quotidiano La Repubblica non è un bel segnale per l’Italia e per chi vorrebbe leggere notizie diverse da quella di oggi”, conclude il coordinatore dei Verdi.

Le dichiarazioni sopra riportate tradiscono un minimo (?) di strumentalità e lasciano trasparire in filigrana una certa polemica politica. A maggior ragione bisognerebbe essere molto attenti a non prestare il fianco allo scandalismo a tutti i costi. La senatrice Casellati non è una sprovveduta e sa benissimo di essere, oltre che sotto la pressione della propria coscienza democratica, sotto l’occhio della pubblica opinione, dei media e degli avversari politici. Non è possibile cadere su simili bucce di banana! Non intendo infierire, ma esigo anch’io un comportamento sobrio e prudente da parte di chi ricopre alte funzioni pubbliche. Non pretendo atteggiamenti alla Quintino Sella, ma il rigore è indispensabile. Se è vero che la rozäda non riempie i fòs, è altrettanto vero che i fòs non vanno saltati a pè päri e che un presidente del Senato non può, non voglio dire essere, ma nemmeno sembrare un saltafòs qualsiasi.