Che le sentenze di primo e secondo grado emanate dalla Federcalcio in ordine alla partita Juventus-Napoli fossero assurdamente ingiuste ci voleva poco a capirlo. Il Collegio di Garanzia del Coni ha stabilito che Juventus-Napoli andrà giocata, accogliendo il ricorso del Napoli contro il 3-0 a tavolino e il punto di penalizzazione, inflitti al club di De Laurentiis per non essersi presentato allo Stadium di Torino, il 4 ottobre scorso, per sfidare la Juve, a causa della positività al Covid di alcuni giocatori e al provvedimento della Ausl competente che intimava ai componenti della squadra napoletana di non muoversi.
È pur vero che per vincere una causa bisogna avere ragione, ma soprattutto trovare un giudice che te la riconosca. Il Napoli l’ha trovato nel Collegio di Garanzia del Coni, ma adesso forse vuole stravincere per bocca (lavata) del suo loquace presidente.
“Pirlo dovrebbe fare l’allenatore e basta, non fa di mestiere l’avvocato. Non voglio prendermela con Pirlo dandogli del pirla, sarebbe troppo facile. Ha detto quello che avrebbe detto qualsiasi allenatore per difendere la società per cui lavora”. Al “Tgzero” di Radio Capital, intervistato da Edoardo Buffoni (un cognome che è tutto un programma…), il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha attaccato l’allenatore dei campioni d’Italia. Pirlo aveva commentato così: “Dispiace per le altre squadre che hanno viaggiato e perso punti senza dir niente, giocando senza i calciatori con il Covid”.
Ma la polemica non è finita con questa schermaglia a distanza, perché De Laurentiis ha rivelato anche di aver ricevuto diverse telefonate di solidarietà. “Mi ha chiamato Mario Draghi, di cui sono estimatore e, da uomo di Stato, mi ha espresso compiacimento”. Ebbene, di riffa o di raffa, finisce in politica. Draghi non sarà certo molto soddisfatto di questo encomio poco solenne indirizzatogli dal presidente del Napoli calcio. Adesso una sua eventuale candidatura a premier dovrà fare i conti, oltre che con le opposizioni parlamentari, le gelosie di Giuseppe Conte e lo scetticismo pentastellato, anche con l’ostilità del popolo juventino, maggioranza relativa se non assoluta della tifoseria. De Laurentiis, involontariamente, ha messo una pietra tombale sulla possibilità che Mario Draghi possa andare a palazzo Chigi. Vorrà dire che ci manderemo De Laurentiis stesso, in preda ad un delirio di onnipotenza, che però avrà contro il trasognato Andrea Pirlo con tutto l’esercito juventino schierato e pronto a sparargli contro. Gigi Buffon si limiterà a bestemmiare fra i denti.
L’equivoco Pirlo-Pirla è fin troppo scontato, ma mi ha ricordato un serrato e simpatico dialogo avuto tempo fa con una signora anziana, acutamente critica, al limite del qualunquismo, contro la politica italiana, meglio dire contro i politici del nostro Paese. Ad un certo punto del discorso si lasciò scappare un epiteto alquanto sferzante contro gli occupanti delle aule di Montecitorio e palazzo Madama: il “Pirlamento”. Sulle prime pensai ad un lapsus, poi mi dovetti rassegnare all’evidente e caustico (pre)giudizio istituzionale.
Anche De Laurentiis non ha saputo resistere alla tentazione di “pirlarizzare” il nemico, che non c’entra niente con la politica, non credo infatti che l’attuale allenatore juventino voglia trasferirsi in politica (mai dire mai!), però la politica ha fatto immediatamente capolino con la inopportuna evocazione di Mario Draghi, il quel non meritava di essere tirato in ballo. Ecco quindi servita su un piatto d’argento la pirla-connessione fra calcio e politica. Alle bestemmie di Buffon, alle pirlate di Pirlo, alle presunte (?) tresche in favore di Suarez, si aggiungono le cazzate di De Laurentiis e non è finita qui.
Posso permettermi anch’io una digressione calcistico-politica? L’ex presidente della Bce mi era simpatico per il suo aplomb tecnico-istituzionale, per la sua enorme ma non ostentata preparazione professionale, per la sua sincera riottosità verso la carriera politica. Ora lo godo ancor di più perché in modo indiretto ed elegante ha ammesso di non essere juventino. Non l’avrei mai saputo se non avesse logorroicamente pensato di comunicarmelo Aurelio De Laurentiis. Grazie e forza Napoli!