La scaramuccia televisiva a Otto e mezzo fra la conduttrice Lilly Gruber e l’ospite Maria Elena Boschi non dovrebbe avere la dignità di fatto del giorno e come tale non avrebbe per il sottoscritto importanza tale da comportare un commento (non sono solito infatti perdermi dietro i pettegolezzi di qualsiasi tipo).
Dietro questo piccolo episodio, per la verità poso gustoso, ci sono però alcune, almeno due, grosse realtà etiche. Ma andiamo con ordine. La brava giornalista Lilly Gruber ha mostrato provocatoriamente alla deputata Maria Elena Boschi gli scatti pubblicati sul settimanale Chi che la ritraggono al parco con il fidanzato Giulio Berruti senza mascherina: “Vige l’obbligo di indossarla, perché non lo avete fatto?”, ha chiesto Gruber. La renziana ha replicato subito, a tono: “Ce l’avevamo, l’abbiamo abbassata per fare un selfie un minuto. Eravamo all’aria aperta da soli e siamo congiunti. Noi non abbiamo preso la multa e altre coppie sì? Noi rispettiamo sempre le regole, abbiamo abbassato la mascherina un attimo in quell’occasione. La ringrazio per la possibilità di far questa precisazione, però credo che con centinaia di morti ogni giorno mi piacerebbe parlare dei soldi del Recovery Fund piuttosto che di quelle foto”. La Gruber ha insistito sulla sua tesi del cattivo esempio reso dalla parlamentare in un momento e in un campo delicatissimi.
Non mi interessa la inevitabile polemica che si è scatenata contro la Gruber per essersi persa in un qualunquistico bicchiere d’acqua, contro la Boschi per essersi cimentata in un episodio di esibizionismo alquanto inopportuno. Vado quindi al sodo dei temi visibili in filigrana.
Una mia carissima amica, tutt’altro che antifemminista, confessava di augurarsi di non dipendere mai da una donna: pur riconoscendo agli uomini tutti i difetti di questo mondo, temeva la perfidia e l’invidia femminile. Le donne purtroppo non hanno fiducia nelle donne e non mancano l’occasione per dimostrarlo. Gli uomini fanno il femminicidio con la forza brutale, le donne spesso e volentieri lo fanno con la sottigliezza dei loro atteggiamenti polemici. Da quanto so le donne fanno fatica a votare le loro colleghe di genere, hanno una sorta di pregiudizio negativo verso la politica in versione femminile: tanti discorsi sulla parità e poi, quando si arriva al dunque, ecco spuntare sotto-sotto i vecchi schemi antifemministi. Mi dispiace molto, perché si tratta di un brutto autogol. I motivi sono più di carattere istintivo che razionale: ed ecco quindi immediatamente una seconda falla nella considerazione verso le donne, che sarebbero tutto utero e poco cervello. Rifiuto categoricamente questi discorsi da osteria, ma mi dispiace che siano proprio le donne a portare gli uomini, seppure involontariamente e indirettamente, su questo terreno fasullo.
Il secondo discorso in cui mi sento tirato per i capelli è quello della cattiveria nei rapporti e nei discorsi politici. La rifiuto sempre e comunque, non accetto la critica quando scantona nell’attacco personale, nel colpo basso, nell’attacco pesante. Ormai purtroppo è diventata la regola, non per questo è accettabile. Mi sembra che lo scherzetto giocato alla Boschi vada in questo senso. Non credo che per essersi abbassata la mascherina abbia dato cattivo esempio: ci sono donne e uomini che in politica e nella vita abbassano ben altro…
Quanto a Lilly Gruber, che continuo ad apprezzare per lo stile serenamente professionale con cui conduce la sua trasmissione, ammetto che ultimamente sia presa da una smania di protagonismo e stia scivolando sul terreno della polemichetta spicciola che non giova a nessuno. Penso sia in tempo per ravvedersi e tornare a più miti ed usuali consigli.
Infine voglio precisare: non sono un renziano anche se ho nutrito qualche illusione su un personaggio che dava qualche interessante segnale di novità, acqua passata che non macina più. Non ho una grande considerazione politica per Maria Elena Boschi, la ritengo una buona replicante ed una pessima protestante. Critichiamola pure sul piano politico senza pietà, ma in modo corretto. Soprattutto non facciamogli pagare il prezzo di essere una bella donna e quindi di farsi strada politicamente con le armi della seduzione. Le donne belle mi fanno spesso tenerezza, perché penso all’invidia che suscitano e da cui si devono difendere. Però, che sia un’altra bella donna, Lilly Gruber, a presentare questo insulso conto alla Boschi, sinceramente mi sorprende e mi irrita. Forse mi piacciono troppo le donne e forse le stimo troppo.