Né con Trump né con l’uccisore di Kirk

Dopo l’omicidio di Charlie Kirk la destra, populista e non, lancia l’allarme e presenta la loro diagnosi: l’accusa è alle sinistre “colpevoli” di alimentare il clima d’odio in tutto il mondo, contro i “patrioti” e la libertà di parola. Con il rischio che soggetti fragili compiano il salto dalle parole al grilletto, dimenticando quello che pare davanti agli occhi di tutti e cioè che il linguaggio d’odio può albergare spesso sia a destra sia a sinistra. Donald Trump per esempio non adora gli eufemismi e non è arrivato alla Casa Bianca con le parole gentili. Eppure nel video per rendere omaggio a Charlie Kirk, accusa la retorica della “sinistra radicale”, colpevole “per anni” di aver “paragonato meravigliosi americani come Charlie ai nazi e ai peggiori criminali e assassini di massa del mondo”. “Questo genere di retorica – ha proseguito il presidente – è direttamente responsabile per il terrorismo che stiamo vedendo nel nostro Paese ora e deve cessare ora”. Neppure una parola neanche sulla diffusione delle armi in America, di cui la destra americana è coriacea sostenitrice, e che nelle sparatorie agli eventi pubblici – compresi quelli politici – ha un ruolo significativo nel dibattito sul gravissimo attentato politico. Il messaggio di Trump è stato udito forte e chiaro dalle destre europee, anche in Italia. (da “ilfattoquotidiano.it)

Dopo l’uccisione di Kirk, l’influencer amico e sostenitore di Trump, la destra ha immediatamente varato la gara fra chi condanna più o meno apertamente questo episodio di gravissima violenza politica, individuando nella sinistra una sorta di amico del giaguaro, che fino a mezzogiorno condannerebbe l’attentatore per poi giustificarlo politicamente e sociologicamente nelle ore successive.

Naturalmente anche Giorgia Meloni fa parte del coro intonato da Donal Trump, che ne ha sparate di grosse: perché la sinistra non si dissocia totalmente? Lasciando intendere che se ne starebbe zitta avendo seminato odio che si sta trasformando in tempesta.

Per quanto mi riguarda, considerandomi persona con idee di sinistra, prima e più che condannare l’attentato, sono interessato a capire cosa stia succedendo negli Usa e, di conseguenza in tutto il mondo, a livello di democrazia. Oltre tutto non accetto le prediche provenienti da certi pulpiti.

Facciamo così. A chi mi chiede perché sarei così cauto nel buttare la croce addosso all’uccisore di Kirk e propenso ad analizzare le cause del suo comportamento risponderei in tono evangelico, prendendo più o meno propriamente e molto paradossalmente spunto da un episodio della vita di Gesù.

Uno di quei giorni, mentre insegnava al popolo nel tempio ed evangelizzava, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani, e gli parlarono così: «Dicci con quale autorità fai queste cose, o chi ti ha dato questa autorità».  Ed egli rispose loro: «Anch’io vi farò una domanda. Ditemi: il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?»  Ed essi ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: “Dal cielo”, egli ci dirà: “Perché non gli credeste?”  ma se diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è persuaso che Giovanni fosse un profeta».  E risposero di non sapere da dove venisse. Gesù disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose». (Luca 20,1-8).

Una cosa è certa: io non son Gesù. Un’altra cosa è pure certa: i personaggi della destra assomigliano molto ai sacerdoti e agli scribi contemporanei di Gesù.

Quindi manderei la palla rovente nella tribuna urlante dicendo: “E tu perché non ti dichiari apertamente antifascista?”. Silenzio o risposte imbarazzate… “E allora anch’io non ti spiego il perché della mia problematica titubanza”.