È guerra tra Israele e Iran. Non più i raid circoscritti degli ultimi due anni. Per il regime degli ayatollah è una prova esistenziale. Dopo la prima ondata di raid notturni decine di droni Shahed – gli stessi forniti a Putin per attaccare l’Ucraina – sono stati lanciati contro Israele.
L’operazione “Leone nascente” è diretta contro il programma nucleare iraniano. L’intelligence israeliana sostiene che l’Iran ha attualmente abbastanza uranio arricchito per costruire 15 bombe nucleari. E anche l’Agenzia Onu per il nucleare nei giorni scorsi per la prima volta aveva segnalato attività iraniane incompatibili con il processo di produzione di centrali al solo scopo civile. Almeno 200 caccia, oltre a missili e droni hanno colpito fabbriche di missili balistici e altri centri militari. “Il regime iraniano lavora da decenni per ottenere un’arma nucleare. Il mondo ha tentato ogni possibile via diplomatica per fermarlo, ma il regime si è rifiutato di fermarsi”, ha dichiarato l’esercito israeliano.
Per Teheran è un colpo al cuore del regime, i cui vertici sono stati più volte decapitati da operazioni mirate israeliane. Anche negli attacchi delle ultime ore sono segnalati agenti operativi israeliani sul terreno, da dove hanno potuto dirigere il fuoco su obiettivi specifici e circoscritti. “Possiamo ora confermare che il capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane, il Comandante delle Guardie della Rivoluzione islamica e il Comandante del Comando di Emergenza dell’Iran sono stati tutti eliminati durante gli attacchi israeliani in Iran da parte di oltre 200 aerei da combattimento”. Lo ha comunicato una nota dell’Idf, le forze di difesa israeliane, riferendosi all’uccisione negli attacchi in Iran di Mohammad Bagheri, capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, Hossein Salami, comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana e Ghulam Ali Rashid, comandante del comando iraniano Hatem al-Anbiya. “Questi sono tre spietati assassini di massa con le mani sporche di sangue internazionale. Il mondo è un posto migliore senza di loro”, commenta nel post l’esercito israeliano, celebrando il successo dell’operazione.
Il presidente Donald Trump, informato dell’attacco a inizio settimana, ha ribadito che gli Stati Uniti restano impegnati a risolvere la questione del nucleare iraniano attraverso la diplomazia, ma ha aggiunto che la Repubblica islamica deve prima rinunciare alla speranza di costruire un’arma nucleare. “Potrebbero diventare un grande Paese, ma prima devono rinunciare completamente alla speranza di ottenere un’arma nucleare”, ha aggiunto il tycoon. (dal quotidiano “Avvenire” – Nello Scavo)
È proprio vero che le guerre sono come le ciliegie: una tira l’altra. A quella contro Hamas (meglio sarebbe dire contro i palestinesi) Israele ne aggiunge una contro l’Iran. Trump sta a guardare e ha tutta l’aria di usare Israele come cane d’assalto per poi ammansire gli ayatollah.
Il motivo ufficiale di questo attacco israeliano sarebbe (il condizionale è più che mai d’obbligo) il rischio di avere la bomba atomica in mano agli iraniani. La bomba atomica mi dà fastidio in mano a qualunque Paese, l’Iran non fa certo eccezione, tuttavia, lo dico paradossalmente e provocatoriamente, non so se essere più preoccupato del certo nucleare israeliano o di quello eventuale iraniano. Se gli equilibri internazionali si basano sulla forza, potrebbe scattare persino la pia illusione è che i “forzuti” possano annullarsi fra di loro come in certi procedimenti algebrici.
Il disarmo nucleare, che per tanto tempo ha rappresentato un obiettivo intermedio rispetto al raggiungimento di una vera e propria coesistenza pacifica, è diventato un optional per chi la bomba atomica ce l’ha da tempo e un obbligo per chi non ce l’ha. E allora giù guerre per evitare altre guerre: un gatto che si morde la coda.
I Paesi dotati di armi nucleari sono Cina, Francia, India, Israele, Corea del Nord, Pakistan, Russia, Regno Unito e Stati Uniti: il peggior club possibile e immaginabile, che vuole essere esclusivo a prova di…bomba.
Qualcuno, a livello demenziale, sostiene che sarebbe una gran bella cosa che anche l’Italia ne fosse dotata. Con le atomiche non si scherza…
E in Europa? Il motivo per cui Francia e Inghilterra fanno la voce grossa è la loro dotazione nucleare: si fa sentire non chi ha migliori idee di pace, ma chi ha più forza di guerra. Così va il mondo.
Ho una residua speranza, vale a dire che la nuova guerra intentata da Netanyahu sia una dimostrazione di debolezza e di velleitario strapotere: le guerre sono spesso finite così, perché qualcuno ha fatto indigestione. Nel frattempo gli si sta consentendo di mangiare a crepapelle. La realpolitik non ha limiti!