«È in atto un processo di scristianizzazione, da non confondere assolutamente con la secolarizzazione, che sarebbe tutta dentro la logica del cristianesimo, la religione più laica e secolare. La scristianizzazione invece è il venir meno di tutti quei principi che fanno la paradossalità, il valore, il significato, il sale dell’annuncio evangelico» (Massimo Cacciari – intervista rilasciata ad “Avvenire”)
Fra i tanti, troppi, commenti sulla vita di papa Francesco, ho scelto quello di un filoso laico, perché mi aiuta, a fari spenti, ad uscire dal pericoloso e scivoloso rischio della fanfaronata per tacere, riflettere e pregare. Infatti forse son proprio io lo scristianizzato di turno.
Speriamo che il patrimonio a noi consegnato non vada perduto: sono sicuro che indietro non si debba e non si possa tornare. Vale per ognuno di noi, vale per il mondo e vale per la Chiesa.
Questo non vuol dire che papa Francesco fosse perfetto e che la sua azione abbia risolto tutti i problemi. Durante la sua vita ho criticato certi suoi atteggiamenti, ma quante cose importanti ha detto e fatto!!! Non finiremo mai di scoprirne la portata. Invece che esaltarlo e mitizzarlo sarebbe però molto meglio che traessimo dai suoi insegnamenti, esempi e comportamenti, qualche concreta conseguenza per la vita personale, sociale ed ecclesiale.
Faccio qualche esempio: che senso ha dire che è stato il papa dei migranti per poi continuare a vedere queste persone come un inciampo per il quieto vivere della nostra società; che senso ha dire che è stato il papa dei carcerati per poi accettare un sistema carcerario ingiusto e auspicare la galera ad ogni piè sospinto; che senso ha dire che è stato il papa dei poveri per poi fregarcene altamente di chi è povero; che senso ha dire che è stato il papa della pace per poi accettare di vivere in una logica di guerra a tutti i livelli, etc. etc.
Bene ha fatto il suo elemosiniere a disporre che fossero i poveri, immigrati e non, e i carcerati a fargli corona durante i funerali: da una parte i potenti, dall’altra gli ultimi della pista.
Non si tratta di fare demagogia. Maria Vergine, che non era una demagoga, nel Magnificat esalta così il suo Dio: “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”. Sicuramente papa Francesco si è occupato degli umili per innalzarli. Noi dovremmo fare altrettanto e magari però avere il coraggio di rovesciare i potenti dai troni…