Un successo dietro l’altro. Donald Trump è in un momento di grazia e dopo aver schiacciato Joe Biden nel primo dibattito televisivo inanella un’altra importantissima vittoria: per la prima volta dalla fondazione degli Stati Uniti nel XVIII secolo, la Corte Suprema ha dichiarato che gli ex presidenti possono essere protetti da accuse penali negli atti ufficiali.
La prima conseguenza di una decisione che avrà ripercussioni non solo sulla sorte del tycoon ma negli anni a venire è che il processo per il tentativo di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020 slitterà, quasi sicuramente, a dopo l’election day. Proprio quello a cui puntavano Trump e i suoi avvocati. “Grande vittoria per la nostra costituzione e la democrazia. Orgoglioso di essere americano!”, ha subito esultato The Donald, che è riuscito a portare a casa questo risultato fondamentale anche grazie alla maggioranza di giudici conservatori (sei su nove) da lui nominati nel massimo tribunale Usa.
Dura, invece, la reazione delle tre giudici liberal – Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Ketanji Brown Jackson – che hanno criticato aspramente la sentenza. “I padri fondatori non l’avrebbero appoggiata, la nostra Costituzione non protegge il presidente”, ha dichiarato Sotomayor esprimendo il suo dissenso. “Questa sentenza rende il presidente un re al di sopra della legge”, ha avvertito.
Ora il caso torna nelle mani della giudice di Washington, Tanya Chutkan, che dovrà decidere se una parte delle accuse mosse dal procuratore speciale Jack Smith deve essere archiviata sulla base della distinzione dei saggi tra azioni decise nei poteri costituzionali del presidente, e quindi ufficiali, e azioni intraprese nella sua capacità privata. (Ansa.it)
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso che gli ex presidenti, e quindi Donald Trump, hanno diritto a una parziale immunità nell’esercizio delle loro funzioni: non possono quindi essere processati per i loro atti ufficiali. Non è una fake news anche se la sembra.
Ho sempre avuto parecchi e seri dubbi sulla consistenza sostanziale della democrazia statunitense, in questi ultimi tempi i dubbi si sono fatti certezze negative. É arrivata la goccia che fa traboccare il vaso: non solo le elezioni presidenziali sono sistematicamente condizionate e truccate dal punto di vista politico, non solo lo strapotere presidenziale non trova seri contrappesi a livello istituzionale, ma siamo arrivati all’infallibilità (non scandalizziamoci delle teocrazie medio-orientali…).
La magistratura è pilotata dalla politica: questa non è democrazia, questa è dittatura bella e buona, un autentico golpe giudiziario che mi mette i brividi. Dopo di che tutto è possibile…per Trump e per i suoi successori. È l’America, stupido!
A questo punto sulla scena mondiale si scontrano (?) tre regimi imperiali e autoritari: Usa, Cina e Russia. Non aspettiamoci niente di buono. In tale sconcertante contesto la Ue sta a guardare, anzi si guarda l’ombelico franco-tedesco e dà una orgogliosa sbirciatina al proprio basso ventre. Tutto sommato l’unica democrazia viene dal Vaticano: il Papa è infallibile, ma solo su questioni religiose.
La Corte Suprema statunitense fa (male) il verso al Concilio vaticano del 18 luglio 1870 che determinò e approvò il dogma cattolico in virtù del quale il pontefice è considerato infallibile quando definisce solennemente una dottrina di fede o di morale, agendo in funzione di Capo della Chiesa e di guida spirituale di tutti i Cristiani. Se al Papa venisse la tentazione di fare un colpo di Stato in Vaticano, scatenando orde di fedeli che assaltassero i Sacri Palazzi, non potrebbe poi nascondersi dietro il dogma dell’infallibilità.
Cosa volete che sia il premierato italiano di fronte alla immunità presidenziale americana. Il clima politico mondiale è veramente sconcertante. Un tempo per fuggire dalle dittature nazi-fasciste si andava negli Usa. Poi gli Usa, dopo avere sconfitto le dittature nazi-fasciste, hanno cominciato a spargere nel mondo analoghe dittature a loro uso e consumo. Ora si stanno trasformando in una vera e propria strisciante dittatura. Vuoi vedere che per difendersi da questa deriva anti-democratica bisognerà scappare in Vaticano, come fece De Gasperi, il quale durante gli anni Trenta, dopo aver conosciuto il carcere, era stato impiegato alla Biblioteca apostolica vaticana.
Sembra uno scherzo della storia, ma invece è la triste realtà della politica attuale.