La pagliuzza nei protocolli e la trave nei bilanci

C’era una volta un mio conoscente iperglicemico, che tentava di combattere l’eccesso di zuccheri in uno strano modo. A tavola ingoiava di tutto, comprese abbondanti porzioni di dolce, poi, quando arrivava il caffè, estraeva meticolosamente dal taschino la scatoletta della saccarina per metterne una pillolina nella tazza e guardandosi in giro si scusava dicendo: “Ho la glicemia alta e devo stare attento…”.

Questo è un fatto vero che tuttavia assomiglia ad una barzelletta. Un tale mise ben undici cucchiaini di zucchero in una abbondante tazza di caffelatte. L’amico, che gli faceva compagnia, disse scherzando: “Perché non ne metti dodici? Dicono che porti fortuna…”. Rispose l’altro: “No, il caffelatte mi piace un po’ amaro…”. In dialetto è più bella, ma troppo difficile da elaborare.

Questione di gusti in vista della ripresa dei campionati seriamente condizionata dalla recrudescenza pandemica. Alla lega calcio preme la scrupolosa osservanza di regolamenti e protocolli al punto da mettere in discussione il comportamento di una squadra che non si rende disponibile a giocare una partita in quanto bloccata dalle autorità sanitarie per presenza di soggetti contagiati dal covid. Assomiglia a quel vigile urbano, che multò la madre, la quale spingeva faticosamente una carretta sul marciapiedi, dicendo con sussiego: “Cära la mè mama, la legia l’è legia!”. A proposito di protocolli gli arbitri ci hanno spiegato che esiste persino il fuorigioco attivo per un giocatore sdraiato a terra, che magari sfiora inavvertitamente l’avversario o lo disturba mettendogli il fiato sul collo.

Ebbene da una parte abbiamo i rigori protocollari, dall’altra abbiamo gli artifici contabili e le elusioni fiscali: queste ultime trasgressioni vanno benissimo anche perché forse così fan tutte le società calcistiche per sopravvivere formalmente rispetto a bilanci sempre più disastrosi. Cose peraltro risapute che improvvisamente la Guardia di Finanza ha scoperto mettendo a repentaglio lo squallido mondo del calcio. La Lega (quella calcistica) si riserva di (non) prendere provvedimenti al riguardo, anche perché probabilmente andrebbe in crisi tutto il sistema. Come noto, le disgrazie non arrivano mai da sole: al covid si accompagna il virus dei bilanci a fisarmonica.

Se volete scommetterci, il calcio sopravviverà al covid e alle relative restrizioni nonché alle inchieste sui rendiconti truccati, sulle plusvalenze inventate e sui contratti falsificati. Dopo la scorpacciata di irregolarità perpetrata dai ricchi, infatti, arriverà il tre a zero a tavolino per la povera Salernitana. “Tùtt a pòst e niént in órdin”.

Bisogna scherzare sopra le troppe cose che non vanno. «Parlèmma ‘d robi alégri», intimarono gli amici di mio padre alla compagnia in vena di discorsi penosi: uno di loro, accettando il perentorio invito, rispose: «Co’ costarala ‘na càsa da mòrt?».