Il Travaglio dei parti di Marta Cartabia

Niente mi toglie dalla testa che l’introduzione dell’obbligo vaccinale con tanto di emarginazione per i soggetti non vaccinati sia incostituzionale e indegno per la legislazione di un Paese civile e democratico. Più ho l’occasione di parlarne con persone anche qualificate e in prima linea e più mi convinco che siamo completamente fuori strada da tuti i punti di vista. Molti lo pensano ma nessuno osa dirlo apertamente. Anche perché non mi risulta che siano state messe in atto quelle misure minime che dovrebbero agevolare il superamento delle perplessità e la considerazione dei rischi che molte persone corrono con l’inoculazione del vaccino. Si risponde con la solita menata del calcolo costi-benefici, con la teorica e frettolosa competenza dei medici addetti, con un perentorio invito a fidarsi della scienza, la quale giorno dopo giorno sta purtroppo evidenziando clamorosamente i propri limiti a livello di diagnosi e cura. Anche a livello organizzativo le cose marciano in modo penoso (basti pensare alle file davanti alle farmacie e davanti agli hub vaccinali).

Ma vorrei fare una caustica riflessione di carattere istituzionale. Più o meno tutti, quando venne insediato il governo Draghi,  osammo sentirci meglio garantiti su diversi piani: un economista come Draghi incoraggiava ad avere fiducia nella riformata e riformante ripresa economica; una giurista come Marta Cartabia, con la sua esperienza di componente e presidente della Corte Suprema, lasciava ben sperare in un sostanziale e sostanzioso miglioramento del funzionamento della giustizia e, ancor prima, in un rigoroso rispetto della Costituzione; un uomo d’azione come il generale Figliuolo rassicurava sui tempi e modi della vaccinazione di massa; lasciamo al momento perdere gli altri ministri per carità di governo e di patria.

La più grande delusione è comunque arrivata da Marta Cartabia. Mi permetto solo di richiamare en passant quanto il giornalista Marco Travaglio sostiene col suo solito schietto e provocatorio atteggiamento: “La controriforma Cartabia, è un Salvaladri molto più grave del decreto Biondi. Con una furbata che finge di mantenere la Bonafede sulla carta, ma nella sostanza la spazza via: la prescrizione resta bloccata dopo il primo grado, ma solo se il processo non dura in appello più di 2 anni e in Cassazione più di 1 anno. Così l’automatismo salta e il potere di allungare i processi fino alla prescrizione torna nelle mani di avvocati e magistrati collusi”. Per Travaglio, dunque, i processi “dureranno ancor di più”. Mi sembra di ricordare che l’autorevole giornalista abbia concluso amaramente, sostenendo come da una giurista di alto bordo sia uscita la peggior riforma della giustizia della storia repubblicana. Certamente Travaglio non ha la verità in tasca e tende ad esasperare i toni della sua contro-informazione, ma qualcosa di vero in quanto afferma credo e temo proprio che ci sia.

Non ho la competenza e l’esperienza per giudicare le norme introdotte sulla giustizia. Ripiego sul discorso dell’obbligo vaccinale e di tutta la legislazione emanata nel corso della pandemia con reiterati vulnus procedurali mantenuti nello stile governativo (da Conte a Draghi il passo è stato molto breve) e con il coniglio dell’obbligo vaccinale uscito dal cilindro pandemico (un vero e proprio attentato alle libertà personali). Che a questa patente violazione costituzionale, relativa ad una cattura per sfinimento dei cittadini dubbiosi, si sia prestata colei, che era andata al governo nei panni di vestale della giustizia, farebbe ridere se non ci fosse da piangere.

A giudizio di alcuni Marta Cartabia avrebbe le carte in regole per sdoganare le donne al massimo livello istituzionale: sarebbe un ottimo presidente della Repubblica. Inorridisco al riguardo. Alla delusione sta facendo seguito una insopportabile provocazione. Non mi interessa il sesso di Marta Cartabia, mi interessa la sua incoerenza, la sua opzione per la ragion di stato a danno dello stato di diritto. Come biglietto d’ingresso al Quirinale, niente male… Non mi resta che sperare nella verve polemica di Marco Travaglio: ho l’impressione che la farà da grandissimo elettore, non solo per contrastare la Cartabia, ma anche altre ipotesi che si stanno profilando.