I cari tamponamenti di consolazione

Draghi tira dritto e vara l’estensione del green pass a tutti i lavoratori da metà ottobre: nel privato sospensione immediata per chi non è in regola. Oltre 4 milioni i dipendenti non vaccinati. Il Green Pass verrà esteso sia alla pubblica amministrazione, sia al settore privato. Con un unico decreto che fisserà una norma di carattere generale valida per tutti i lavoratori. E pure sui tamponi, che i sindacati vorrebbero gratuiti per evitare di penalizzare i dipendenti sprovvisti, il premier si mostra irremovibile: “Richiesta inopportuna”. Rimangono di gelo i segretari di Cgil, Cisl e Uil, che affermano: “Non si paga per lavorare”. Draghi replica con un no secco: “Non possono essere gratis”. I sindacati, con le braghe in mano, si sono attestati sulla linea del Piave dei tamponi gratuiti, ma nemmeno quella è passata: penso per motivi di carattere finanziario.

Non è un problema piccolo, sia dal punto di vista qualitativo perché mette in discussione diritti fondamentali, che sinceramente non riesco a capire come possano essere bellamente bypassati, che dal punto di vista qualitativo, se sono appunto oltre 4 milioni i lavoratori dipendenti non vaccinati. Tutti stupidi? Tutti vigliacchi? Tutti terroristi? Tutti caduti nella rete destrorsa degli speculatori politici di turno?

Nemmeno lo zuccherino del sostitutivo tampone gratis viene concesso: un atteggiamento, quello di Draghi, perfettamente in linea con la lettura burocratica che certuni fanno del personaggio. Non lo capisco e, se lo capisco, non lo condivido. Chissà quanti occhi avrà chiuso nella sua carriera sul comportamento di operatori bancari e finanziari senza scrupoli, adesso fa il duro con gli operai che nutrono qualche sacrosanto dubbio sulla vaccinazione e rischiano il salario e pagheranno di tasca loro i tamponi sostitutivi del green pass. Se questo è un provvedimento da governo di salvezza nazionale, meglio rischiare con un governo da rovina generale.

Sto estremizzando il discorso per rendere l’idea dello smarrimento che provo di fronte a questo braccio di ferro tra pubblica autorità e cittadini: una forzatura a dir poco anticostituzionale. Andando avanti di questo passo si dovrebbe sottostare anche all’obbligo di sottoporsi a controlli medici periodici, ad esami ed analisi per monitorare la propria e altrui incolumità personale. Invece, al contrario, tutte le altre questioni medico-sanitarie sono passate in secondo piano: l’importante è vaccinarsi. Anche in medicina prevalgono le mode: fino a qualche tempo fa bastava tenere sotto controllo il tasso di colesterolo nel sangue per essere sani come pesci, pazienza se si era affetti da altre gravissime patologie.

Se un cittadino, in buona fede e in coscienza, non se la sente di sottoporsi a vaccinazione anti-covid, deve essere messo alla berlina se non addirittura licenziato e lasciato morire fra i tormenti? Ai no vax rispondono i no cervello. Probabilmente sbagliano i primi, sicuramente sbagliano i secondi.