“La notizia che arriva dagli Usa sulla decisione della prestigiosa Fda (l’Agenzia americana del farmaco) di chiudere la sospensione del vaccino Johnson & Johnson proprio mentre le prime 184mila dosi stanno per sbarcare in Italia è una tegola che rischia di mandare in frantumi la nostra campagna vaccinale. Stanno per riunirsi il ministro Speranza e i vertici dell’Aifa, la nostra agenzia regolatoria del farmaco, per decidere il da farsi dopo la frenata degli Usa”.
In effetti “è durata più di due ore la riunione all’Aifa (agenzia del farmaco) con il ministro della Salute Roberto Speranza dopo le indicazioni Usa sul vaccino J&J. Johnson & Johnson aveva «rinviato la distribuzione» del suo vaccino anti Covid in Europa in seguito allo stop per sei casi di trombosi segnalati. Una nuova battuta d’arresto agli sforzi per affrontare la pandemia, con le 184mila dosi del vaccino arrivate in Italia che sono state stoccate nell’hub della Difesa a Pratica di Mare in attesa delle verifiche. Dopo la riunione fiume per capire come procedere dopo lo stop negli Stati Uniti sono arrivate le prime dichiarazioni del ministro Speranza: «Valuteremo nei prossimi giorni, ma Johnson & Johnson dovrà essere usato. Abbiamo fatto una riunione con Aifa e scienziati, siamo in contatto con Ema e valuteremo nei prossimi giorni appena a Ema e Usa daranno informazioni definitive quale sarà la strada migliore»”.
“Draghi cambia piano: dal 2022 solo Pfizer e Moderna; non saranno rinnovati i contratti ai farmaci a vettore virale. Penalizzati AstraZeneca, J&J, Sputnik e l’italiana ReiThera destinati solo agli over 60. È abbastanza certo ormai che il destino del vaccino Johnson&Johnson sarà lo stesso di AstraZeneca. Dopo i pochissimi casi di trombosi rilevati negli Stati Uniti e la sospensione decisa dalle autorità americane, fonti del governo italiano confermano che l’orientamento immediato è di circoscriverne l’uso solo agli over 60, come una settimana fa, a livello europeo, era stato deciso per il siero di Oxford”.
“Il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani, tra i più ascoltati esperti del Cts, è cauto sulla decisione dell’Fda americana di sospendere il vaccino di Johnson&Johnson, la giudica allarmismo ingiustificato in quanto i benefici sono superiori ai rischi, sostiene che l’utilizzo di tale vaccino sarà rivalutato a breve e che questa è solo una pausa: poi ripartiremo”.
Sono brevi stralci di notizie apparse sul sito del quotidiano La Stampa. Ho l’impressione che ci si voglia comunque attaccare alla scialuppa di salvataggio vaccinale anche se ci sono seri dubbi sulla sua sicurezza ed efficacia. Questa volta infatti è toccato all’Agenzia americana del farmaco adottare una inquietante misura cautelare proprio mentre si guardava allo sbarco del vaccino d’oltre oceano quale ancora di salvezza.
Da una parte stanno i “vaccinisti”, coloro che sostengono come (sintetizzo brutalmente il loro pensiero) sia meglio che qualcuno muoia o abbia gravi conseguenze piuttosto che bloccare tutto e tutti ai nastri di partenza di un lock down infinito e disastroso: insomma, si tratta di “realvaccinik”. Dall’altra parte stanno gli “scettici” (mi iscrivo a questo partito), che ritengono assai problematico l’uso di vaccini sperimentati e prodotti “alla cazzo di cane”, distribuiti sull’onda di una colossale speculazione e somministrati in base al gioco della mosca cieca. In mezzo i “possibilisti”, i “centristi vaccinali”, i quali non sanno che pesci pigliare e si destreggiano tra aprioristiche spinte alla vaccinazione di massa e pause di cautelare sospensione, una sorta di stop and go scoordinato e discontinuo.
Se andiamo avanti così mentre gli over sessanta rappresenteranno sempre più la pattumiera vaccinale, agli under sessanta non resterà altro da fare che optare, prima, dopo o in mancanza di vaccinazione, per l’accensione di una candela davanti alla statua di Maria Vergine, aggiungendo alle litanie ad essa dedicate un disperato “regina dei vaccinandi” e sperando che almeno lei sappia districarsi nella confusione che stiamo (colpevolmente) creando.
Con queste riflessioni ad alta voce, dopo l’inopinata patente di qualunquista, dopo la squalifica a vita come terrorista, mi arriverà la promozione a blasfemo disfattista. Vorrà dire che mi giustificherò, asserendo che con la pandemia cambia tutto, anche il mio povero cervello…