Il copriLega

Quando si vuole litigare, un pretesto si trova sempre e spesso questi litigi lasciano un segno indelebile, proprio perché pretestuosi e totalmente ingiustificati ed evidenziano un malumore di base difficilmente superabile.

Matteo Salvini – non ho capito fino a qual punto il suo atteggiamento sia condiviso all’interno della Lega dai cosiddetti governisti regionali e nazionali, i vari Giorgetti e Zaia tanto per intendersi – gioca a fare il piazzista della politica, ha una fifa maledetta di essere scavalcato dai piazzisti d’Italia (leggi Giorgia Meloni e c.), non si trova nei panni del collaborazionista e quindi smania e scalpita alla ricerca del consenso malpancista, squalificando e strumentalizzando le proteste aperturiste, peraltro, ad onor del vero, non destituite di qualche fondamento.

Mario Draghi nei giorni scorsi ha avuto la freddezza di aprire la porta facendo cadere gran parte di chi la spintonava fanaticamente dal punto di vista del ritorno ad una certa normalità di vita economica e sociale. E allora Salvini si è rialzato in piedi, si è sentito ancor più imbrigliato e ha colto il residuo, marginale, ma eclatante, problema dell’orario del “tutti a casa” per scatenare un’assurda polemica e trovare il modo di distinguersi a tutti i costi, appuntandosi la medaglia del difensore degli oppressi dal coprifuoco.

Cosa cambia chiudere la circolazione alle ore 23,00 rispetto alle ore 22,00? Sostanzialmente niente, è una di quelle questioni civetta, che servono a sbandierare il nulla. Che Draghi sia piuttosto seccato lo capisco benissimo, anche perché aveva avuto il preventivo via libera dalla cosiddetta cabina di regia (un tempo si chiavano vertici) prima di annunciare e varare il piano delle riaperture. Non so fino a quando potrà durare questo gioco allo smarcamento facile e non so nemmeno se e quanto a Salvini renderà in termini di consenso. Troppo scoperte queste manovrette da strapazzo, roba vecchia come il cucco.

Per la verità Salvini è in buona compagnia delle Regioni: non si capisce cosa vogliano e cosa stiano facendo, se non un casino pazzesco. Stesse in me le eliminerei, perché stanno evidenziando la totale incapacità a svolgere il loro eccessivo ruolo istituzionale. Il discorso regionale va ripensato del tutto. Un’assurda e patetica gara a fare i primi della classe senza esserli. Come ho detto e scritto più volte preferisco mille volte la vera ed autentica burocrazia ministeriale alla improvvisata ed incompetente burocrazia regionale. Provare per credere. Io ho provato e vi garantisco che è molto meglio avere a che fare con un centralista competente che con un decentralista che non sa un cazzo.

Così come rimpiango amaramente Umberto Bossi e la sua Lega autenticamente sociale rispetto ai velleitarismi nazionalistici di Matteo Salvini. A proposito avete notato come le mascherine ultimo grido di Salvini abbiano impresso il tricolore? E pensare che Bossi col tricolore si voleva pulire il culo… Come cambia il mondo…