«Io ho già parlato con il commissario Arcuri e gli ho proposto quattro criteri: le zone più colpite, la densità abitativa, il tema della mobilità e il contributo che le regioni danno al Pil. Secondo me questi criteri dovrebbero essere tenuti in considerazione non tanto per modificare la distribuzione dei vaccini perché questo non sarà possibile, ma se non altro per accelerare nei confronti di quelle regioni che corrispondono a questi criteri». A parlare è la neo vicepresidente e assessora al Welfare Letizia Moratti nella riunione coi capigruppo del Consiglio Regionale a cui ha spiegato i nuovi criteri che vorrebbe proporre al commissario per l’emergenza Domenico Arcuri il quale, ha spiegato Moratti, «si è dichiarato d’accordo con alcuni di questi criteri, gli sto preparando una lettera ma ovviamente questo sarà confronto nella conferenza Stato-Regioni». Un audio che smentirebbe Moratti su quanto dichiarato oggi in Consiglio Regionale: «Non ho mai pensato di declinare vaccini e reddito».
Non un gran debutto per Letizia Moratti. Non voglio infierire riportando il discorso a livello ideologico, preferisco considerare l’entrata estemporanea del nuovo assessore lombardo come una gaffe o meglio un lapsus freudiano di una bauscia di lusso. La mentalità affaristica dei milanesi è pesante e insopportabile. Non c’è molta differenza tra le consolidate cazzate di Giulio Gallera e quelle appena iniziate di Letizia Moratti. Mio padre, nella sua ironica e innocua verve maschilista, sosteneva che il Padre Eterno, anziché le anatre, avrebbe fatto meglio a fare mute le donne. Io allargo il discorso ai politici a tutti i livelli. Poi ragionava e aggiungeva: chi parla poco ha meno probabilità di dire sciocchezze. Come dargli torto…
Certo che il solo pensare di correlare la vaccinazione al Pil è veramente pura follia più che fredda economia. Si badi bene che Letizia Moratti, al di là della sua collocazione politica, non è una sprovveduta e mi è sempre sembrata una persona seria. Avrà modo e tempo per riscattarsi anche se il debutto non è stato dei migliori. Spero non si tratti del biglietto d’ingresso pagato al botteghino dei lumbard di stampo vetero-leghista. Sono sempre portato a concedere a tutti la buona fede almeno fino a prova contraria. Forse la Moratti voleva dire che in una zona molto produttiva esistono più possibilità di contagio e quindi più necessità di vaccino: mettiamola così e finiamola lì, perché più la si gira e più rischia di puzzare. Anche la smentita sembra piuttosto debole e imbarazzata.
Signora Moratti, facciamo finta che non sia successo niente, azzeriamo la situazione, veda di mettersi a lavorare silenziosamente (il più bel lavurà non fu mai detto), archiviamo la cazzata (una più una meno…), non abbia la smania di recuperare il primato della classe (la pandemia ci ha messo tutti alla pari…), non cerchi di strafare (basta e avanza affrontare i problemi esistenti…), metta a frutto l’esperienza amministrativa accumulata nel tempo trascorso (ce n’è un bisogno estremo…), non si lasci incantare dai commissari (spesso sono dei fanfaroni…), ricopra con umiltà e spirito di servizio il ruolo importantissimo che le è stato affidato (senza l’ansia di squalificare il predecessore…). Auguri e buon lavoro! Ho notato il suo nuovo look tutto da ammirare per la classe che caratterizza la sua persona (a me piacciono le donne, anche in politica…). Speriamo sia un antidoto contro il lockdown. Sforziamoci di sorridere nonostante tutto!