«Mi sono rifiutato di stravincere, e potevo stravincere. Mi sono imposto dei limiti.
Mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non ci abbandona dopo la vittoria.
Con 300 mila giovani armati di tutto punto, decisi a tutto e quasi misticamente pronti ad un mio ordine, io potevo castigare tutti coloro che hanno diffamato e tentato di infangare il Fascismo. Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto».
Sono le storiche e tragiche parole pronunciate da Benito Mussolini agli esordi del fascismo, che mi sono tornate alla mente in occasione del caos capitato a Washington, dove gruppi di manifestanti pro Donald Trump hanno fatto irruzione, alcuni armati, all’interno del complesso di Capitol Hill, dove il Congresso era riunito per certificare l’elezione di Joe Biden. Quattro persone hanno perso la vita nelle proteste a Capitol Hill dei sostenitori di Donald Trump contro la certificazione della vittoria di Joe Biden. Lo ha reso noto la polizia di Washington Dc. Tra questi, c’è anche una sostenitrice di Trump, la donna è stata colpita una pallottola al petto.
Senatori e deputati, così come il vice presidente Mike Pence, sono stati fatti uscire dall’aula, dopo avere ricevuto dagli addetti alla sicurezza l’ordine di indossare maschere antigas. I manifestanti hanno tentato di fare irruzione nell’aula della Camera dei Rappresentanti. All’ingresso della Camera, come ha riferito Fox News, sono avvenuti scontri con armi da fuoco tra membri della sicurezza e manifestanti pro Trump. All’esterno del complesso, come ha riportato la Cnn, una donna è rimasta ferita gravemente al torace da proiettili. Anche diversi agenti di polizia sono rimasti feriti e almeno uno dei poliziotti è stato ricoverato in ospedale. La Capitol Police, la forza di polizia di Washington addetta alla sicurezza di Capitol Hill, ha chiesto rinforzi, dopo essere stata sopraffatta dai manifestanti. Fonti della Cnn hanno riferito inoltre che numerosi dispositivi sospetti sono stati trovati all’interno del complesso e due edifici sono stati evacuati a seguito del ritrovamento di un pacco sospetto.
“Capisco il vostro dolore, so che state male, abbiamo avuto un’elezione che ci è stata rubata. Tutti lo sanno, soprattutto l’altra parte, ma ora dovete andare a casa. Serve pace. Serve legge e ordine. Per favore sostenete la nostra polizia e le forze dell’ordine. Sono dalla parte del nostro paese. Mantenete un atteggiamento pacifico!”. Sono gli appelli del presidente Donald Trump ai sostenitori che hanno fatto irruzione al Congresso per impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden. Sono parole degne del peggior Mussolini e del suo discorso del “Bivacco” sopra richiamato. Il Duce le pronunciò agli inizi della carriera, Trump alla fine: il prodotto non cambia.
Pur non avendo una smisurata fiducia nella democrazia americana, pur nutrendo da sempre notevoli perplessità sulla politica della superpotenza statunitense, pur avendo capito che l’elezione di Donald Trump poteva essere una mina vagante per gli equilibri mondiali, non avrei mai più pensato che le cose volgessero al peggio e portassero ad un clima da dittatura bella e buona. Sì, perché il comportamento di Trump è tipico di un dittatore che non si rassegna, all’inizio, durante e alla fine della sua avventura, alla sconfitta e tenta disperatamente di resistere. La storia è piena di questi esempi.
Quando in qualsiasi parlamento del mondo succedono fatti violenti mi prende una grande sofferenza, perché capisco che lì la democrazia è in pericolo. Mi infastidiscono le scaramucce, i tafferugli, gli scontri tra gli eletti del popolo, immaginiamoci le azioni volte a mettere in scacco il parlamento tenendolo in balia di una folla di energumeni, scatenati da un pazzo che vuole portare il mondo sull’orlo del disastro pur di difendere la sua indifendibile posizione. È sempre più solo, ma le sta tentando proprio tutte per tenere in scacco gli Usa e condizionare il mondo intero. Un’autentica follia!
A questo punto può succedere di tutto. All’indomani della sconfitta elettorale di Donald Trump, prendendo spunto e citando a senso una lucida analisi di Massimo D’Alema, scrissi: il covid ha riportato la politica ai valori di fondo, vale a dire la difesa della vita, la sanità garantita dallo Stato, il senso comunitario e solidale, la necessità che l’economia venga guidata e non abbandonata a se stessa. Sotto i colpi della pandemia sono crollati i presupposti del trumpismo. Dopo aver negato l’esistenza del virus, a Trump non resta che provare paradossalmente a negare l’evidente sconfitta elettorale. È quanto sta succedendo. Speriamo che la riscossa valoriale tenga botta e che la pericolosissima pagliacciata imbastita dal tycoon possa essere l’americanata finale di un’esperienza disgraziata per tutti. La strumentalizzazione del suo rimasuglio (?) di sfigati è evidente e clamorosa. Speriamo bene!