E dieci. Nuovi armamenti in partenza prossimamente dall’Italia a sostegno della difesa ucraina. Il decimo pacchetto di aiuti militari italiani a Kiev – e il quarto firmato dal governo Meloni – è contenuto in un nuovo decreto interministeriale, che sarà illustrato domani al Copasir dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Pezzo forte dell’invio dovrebbero essere i missili Aster per il sistema di difesa aerea italo-francese Samp-T. «Il continuo invio di armi non ha cambiato gli esiti del conflitto – commenta Rete italiana pace e disarmo – e secretare il tipo di armamenti è indice di poca trasparenza, che può essere usata strumentalmente per giustificare nuovi acquisti al fine di colmare gli arsenali che sarebbero svuotati dagli invii».
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«Il continuo invio di sistemi di arma si è rivelato inefficace per arrivare a una soluzione di pace vera – afferma Francesco Vignarca di Rete italiana pace e disarmo – o quantomeno per abbassare il livello del conflitto. Servirebbe invece un vero percorso per un cessate il fuoco e un successivo negoziato. È quello che il movimento pacifista in tutto il mondo chiede da tempo, facendo eco alle parole di Papa Francesco». L’analista della rete di associazioni pacifiste sostiene poi che «è incredibile che a quasi tre anni dall’inizio della guerra il nostro Paese sia uno dei pochi a non dare trasparenza sull’invio di sistemi d’arma. Non c’è nessuna necessità bellica – afferma Vignarca – ma è una scelta dettata solo dalla volontà di silenziare le critiche interne. Siccome però da un ipotetico depauperamento dei nostri arsenali passa anche la giustificazione all’acquisto di nuove armi – quest’anno la Manovra stanzia 13 miliardi in armamenti – ecco allora che questa opacità è un problema, perché favorisce ancora una volta l’interesse dell’industria militare». (dal quotidiano “Avvenire” – Luca Liverani)
Continuo ad essere convinto che con le armi si preparano, si fanno e si continuano le guerre. L’unico personaggio che si spende contro la perfida logica delle armi è papa Francesco. Ecco perché cedo a lui la parola.
«Chi parla della pace spesso non è attendibile, perché il proliferare degli armamenti conduce in senso contrario. Sarebbe un’assurda contraddizione parlare di pace, negoziare la pace e, al tempo stesso, promuovere o permettere il commercio delle armi» (Papa Francesco ai diplomatici, 15 maggio 2014).
«Perché armi mortali sono vendute a coloro che pianificano di infliggere indicibili sofferenze a individui e intere società? Purtroppo la risposta, come tutti sappiamo, è semplicemente per denaro: denaro che è intriso di sangue, spesso del sangue innocente. Davanti a questo vergognoso e colpevole silenzio, è nostro dovere affrontare il problema e fermare il commercio di armi» (Papa Francesco, discorso all’Assemblea plenaria del Congresso degli Stati Uniti d’America).
«Lancio un appello a tutti quelli che usano ingiustamente le armi di questo mondo: deponete questi strumenti di morte. Armatevi piuttosto della giustizia, dell’amore e della misericordia, autentiche garanzie di pace» (Papa Francesco, viaggio in Centrafrica).
«Il giorno in cui le imprese di armi finanzieranno ospedali per curare i bambini mutilati dalle loro bombe, il sistema avrà raggiunto il suo culmine. Questa è l’ipocrisia» (Papa Francesco, discorso del 04 febbraio 2017 ai partecipanti all’Incontro “Economia di Comunione”, promosso dal Movimento dei Focolari).
«La corsa agli armamenti non risolve né risolverà mai. Essa serve solo a cercare di ingannare coloro che reclamano maggiore sicurezza, come se oggi non sapessimo che le armi e la repressione violenta, invece di apportare soluzioni, creano nuovi e peggiori conflitti» (papa Francesco nella sua Esortazione “Evangelii Gaudium).
Dal livello etico scendo a quello politico e mi chiedo dov’è la sinistra in Italia, in Europa e nel mondo? Non la sento e non la vedo: è allineata, coperta e appiattita sulla inevitabilità della guerra. Fintanto che non troverò un pronunciamento programmatico contro le armi e il riarmo non voterò il partito democratico. Rifiuto categoricamente ogni e qualsiasi ragionamento riconducibile alla realpolitik e alla ragion di Stato. Sono forzature inaccettabili le teorie sulle armi difensive, sulle guerre giuste, sull’uso equilibrato, dissuasivo e pacifico degli armamenti. Ritengo che in merito al discorso delle armi la politica italiana sia un autentico e continuo tradimento della Costituzione, che usa un termine forte ed inequivocabile nei confronti della guerra: ripudio! Introdurre eccezioni e parlare di legittima difesa è improprio e fuorviante.
Tornando al Pd constato come si faccia influenzare (anche troppo) dalla cultura radical chic. Non sarebbe il caso di sposare un po’ in modo intelligente e coraggioso la causa pacifista? Signora Elly Schlein, tenga conto che nel mondo non esistono solo i sacrosanti diritti della galassia lgbt, ma anche quelli altrettanto sacrosanti della gente che vuole vivere in pace senza se e senza ma.