Il precariato fatto manovra

Governo. Pos, Reddito di cittadinanza, pensioni: la manovra cambia. Tour de force per chiudere entro l’anno. Notte di lavoro in Commissione, per il voto alla Camera prima di Natale. Alta tensione tra maggioranza e opposizione. Meloni rassicura: non arriveremo all’Esercizio provvisorio.

Retromarcia sui limiti ai Pos, modifiche sulla rivalutazione delle pensioni, via d’uscita dai mutui variabili, altra sforbiciata al Reddito di cittadinanza. La manovra cambia con gli emendamenti arrivati dal governo e altri che si attendono dai relatori. Mentre è dura polemica con l’opposizione che accusa la maggioranza tanto sui contenuti quanto sulla gestione dell’iter parlamentare della legge. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni assicura che i tempi saranno rispettatati: «Chi evoca l’esercizio provvisorio cerca l’esercizio provvisorio. Per quanto ci riguarda andiamo avanti e mi sento di garantire che ci sarà la legge di bilancio nei tempi previsti». Spunta intanto una norma sulle intercettazioni operate dagli 007 che fa gridare allo scandalo Pd e M5s. Una misura ancora in bilico perché la presidenza della Camera ne sta valutando l’ammissibilità”. (Nicola Pini su Avvenire di martedì 20 dicembre 2022)

A livello professionale ho vissuto quasi con angoscia le manovre governative con maratone parlamentari di fine anno. Un caro e scrupoloso collega non azzardava mai pronostici, voleva aspettare a tutti i costi i provvedimenti definitivi: già c’è confusione nelle leggi pubblicate in Gazzetta Ufficiale, figuriamoci in quelle in divenire soggette ai tira e molla tra partiti a livello di governo e di parlamento.

Niente di pregiudizialmente scandaloso quindi nelle incertezze del governo Meloni. Resta tuttavia un senso di smarrimento di fronte a un governo che una ne dice e dieci ne fa, che cambia continuamente la logica di bilancio, che dà l’impressione di sparare nel mucchio e di concedere a pioggia. Non è una cosa seria. Siamo alle prese con una manovra camaleontica, sgusciante e incerta. Anche la UE se ne è accorta e ha mosso alcuni appunti fin troppo benevoli. A volte mi viene il dubbio che si tratti di un comportamento studiato per prevenire nel caos ogni e qualsiasi critica. Ogni giorno bisogna ricominciare daccapo e anche le critiche rischiano di impazzire assieme alle norme in questione.

Tra i giocatori, uno viene scelto a sorte e bendato, diventando così la “mosca cieca”. Viene fatto girare più volte su sé stesso per “disorientarlo” e al via deve riuscire a toccare gli altri, che possono muoversi liberamente all’intorno senza allontanarsi troppo dal posto originario. Lo scopo del gioco è prevalentemente il divertimento in quanto non ci sono né vinti né vincitori in esso. Sembra proprio di assistere ad un simile gioco in cui però non ci si diverte affatto e alla fine perdono tutti.

Sarebbe interessante rifarsi al programma di governo per verificarne la compatibilità col tourbillon di novità in via di introduzione: non è possibile farlo perché il casino manovriero è tale da perderci la bussola. E questa sarebbe una destra-destra con le idee chiare, con il coraggio delle proprie scelte e con la coerenza rispetto alla propria identità…ma fatemi il piacere…

Gli elettori che le hanno dato fiducia come la staranno prendendo? Mi viene in mente una simpatica barzelletta in cui un ciclista causa involontariamente un ingarbugliato incidente. Il conduttore di un’automobile convolta nella bagarre, scende dalla macchina e chiede stizzito al ciclista colpevole del gran casino: “E adesso come la mettiamo?”. Risposta: “Mi a m’la mètt in spàla (riferito alla bicicletta), lu la machina c’al s’la mètta in sacòsa…”. Potrebbe essere il dialogo tra la ciclista Giorgia Meloni e i suoi malcapitati automobilisti-elettori.