Pacifisti di giorno e bellicisti di notte

Pier Ferdinando Casini, incalzato da Mirta Merlino durante la trasmissione “L’aria che tira” su La7, ha espresso la sua posizione sul riarmo alla luce degli indirizzi papali (cito a senso): “Sono d’accordo con Papa Francesco, ma ammetto le spese militari se sono finalizzate alla difesa. Papa Giovanni Paolo II era contrario ai missili della Nato, che però si sono rivelati un valido strumento di coesistenza pacifica”.

Caro Pierfurbi è ora di finirla con le furberie. D’altra parte Casini era ed è schierato a spada tratta a favore dell’unità della famiglia, talmente favorevole da averne fatte più d’una: un po’ come quel prevosto, che aggirava l’ostacolo della perpetua ultraquarantenne, assumendone due di venti anni cadauna.

Mai un papa era stato così fermamente evangelico, senza se e senza ma, usando il linguaggio del sì-sì no-no, perché il di più viene dal maligno. Francesco non è un politico. Forse che Gesù lo era? Della politica se ne fregava altamente, andava dritto per la sua strada a costo di farsi tanti nemici.

Il ragionamento perbenista di Casini rientra nel solito “schema di guerra”, che non ha portato e non porta da nessuna parte.  Ha però aggiunto di non avere alcuna intenzione di insegnare al papa il suo mestiere (mancava solo questo…), lasciando intendere che forse anche il papa non dovrebbe permettersi di insegnare il mestiere ai politici. A tanta subdola sfrontatezza rispondo con sincera schiettezza: mai come in questo periodo i politici – e Casini non fa certo eccezione, anzi – hanno bisogno di imparare il loro mestiere da maestri e testimoni di altissimo livello come è certamente papa Francesco, perché non sono capaci di niente, non sanno e non combinano un cazzo, ma lo dicono bene…

Per tornare al merito delle scelte in materia di guerra/pace è finito il tempo delle ambiguità, l’attuale guerra mette a nudo tutte le contraddizioni e le tartufesche posizioni. Non si può essere d’accordo col papa e poi assumere atteggiamenti che vanno in tutt’altra direzione. Si abbia il coraggio di manifestare apertamente un dissenso. Parecchie volte a me è capitato di non essere d’accordo con gli indirizzi della gerarchia cattolica in diverse materie: dalla sessualità alla bioetica, dalla politica ai diritti civili etc. etc. Ho sempre avuto il coraggio di manifestare apertamente e direttamente il mio dissenso, pagando, nel mio piccolo, di persona. Certo che dissentire dalle parole del papa sulla guerra è qualcosa di clamorosamente anti-evangelico, ma ci può stare… Non si può essere papisti fino a mezzogiorno, realpoliticisti nel pomeriggio e addirittura bellicisti di notte.