Chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere… al “bar totale”

Qual è la differenza sostanziale fra l’Italia è gli altri Paesi europei? Di fronte ai numerosi e gravi problemi, che tutti hanno, nel nostro Paese si chiacchiera (per non discutere), mentre negli altri si tace (un diverso modo, forse più serio, per non discutere).Ricordo come dopo lo scoppio della prima tangentopoli italiana, un caro amico, conoscitore e frequentatore della Germania, mi disse: «Non pensare che la corruzione non esista in Germania: loro tengono tutto nascosto, coprono, tacciono; noi apriamo i cassetti, scopriamo gli altarini, fin troppo».Faccio, legandomi all’attualità, tre esempi italici, in diversi campi, tutti comunque riconducibili al clima da “bar totale”, che sta dilagando anche sotto la malefica spinta mediatica. Quante volte si dice: le cose stavano in questi termini anche nel passato, solo che non si sapevano… Ebbene, la valanga informativa che ci sommerge rischia di non creare conoscenza, ma di generare confusione.Primo esempio: nei giorni scorsi è girata la notizia che Anis Amri, l’attentatore del tir al mercatino natalizio di Berlino, ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia italiana, nel 2015 sarebbe stato scarcerato e non espulso dall’Italia perché scelto dai servizi segreti come potenziale spia da infiltrare in cellule jihadiste. Questa per la verità è stata una chiacchiera importata dalla Germania (i tedeschi sono molto bravi a sputtanare gli altri ed a coprire i propri scandali; forse sono anche incazzati per la bella figura fatta dall’Italia con la tempestiva uccisione di questo terrorista), dalla “Welt am Sonntag, giornale domenicale tedesco. A parte le smentite e le conferme succedutesi, che già la dicono lunga sul clima velenoso esistente, resta il discorso sulla lotta al terrorismo a livello di intelligence. Tutti all’indomani degli attentati terroristici affermano che la vera diga al terrorismo non si fa con leggi speciali o bloccando l’immigrazione, ma con un efficiente e coordinato sistema di spionaggio. Lo spionaggio, fino a prova contraria, si fa con le spie e le spie per essere tali devono fare il doppio gioco per inserirsi negli ambienti caldi e carpire segreti da girare ai mandanti. Nel caso specifico quale miglior spia di un jihadista infiltrato, disposto a tradire la causa. Non capisco cosa ci sia di strano e di scandaloso: qualcuno pensava che per battere il terrorismo bisognasse sguinzagliare come spie le suore di madre Teresa di Calcutta? No, ma è bello e suggestivo chiacchierare di spie in attesa della prossima strage.Secondo esempio: il presidente della Commissione Grandi rischi, Sergio Bertolucci, lancia l’allarme “Vajont” in merito alle dighe esistenti nella zona terremotata, con rischio di caduta negli invasi di vere e proprie fette di suolo in movimento. Tutti cominciano a sputare sentenze, si crea un allarmismo pazzesco, poi si riuniscono le massime autorità protagoniste dell’emergenza e affermano che “non sono state evidenziate criticità nelle dighe nelle zone sismiche”. Lo stesso Bertolucci che aveva innescato il panico dice di essere stato frainteso e di avere usato una terminologia equivoca. Ci siamo sbagliati, mortus, fine della ricreazione. Pur di chiacchierare si è portati a gridare al lupo e quando il lupo ci sarà davvero…Terzo esempio: l’80% degli Italiani ha voglia di un Uomo forte, il nostro Paese vuole essere governato da un leader solo al comando che assomigli a Trump o a Putin (c’è solo l’imbarazzo della scelta). Pur di scrivere e chiacchierare si è disposti a cavalcare i peggiori istinti antidemocratici, a lisciare il pelo dell’antipolitica, se poi la gente ci crede davvero…E questa sarebbe informazione? Se andiamo avanti così mi sembra che abbia ragione Trump (tutti i matti hanno le loro virtù) quando afferma: «I giornalisti sono tra gli esseri umani più disonesti della terra». Se non che la predica viene dal peggior pulpito possibile, da uno, come dice lo scrittore Philip Milton Roth, che è “ignorante e privo di decenza, un artista della truffa”, uno che della falsità ha fatto uno stile consapevole, uno che alle chiacchiere sta facendo seguire i peggiori fatti.Gli fa eco a livello nazionale Grillo, che, straparlando con il suo blog, attacca a gamba tesa le chiacchiere della stampa (tra le tante, una possibile alleanza futura tra il Movimento cinque stelle e la Lega di Salvini), col piccolo particolare però che lui non fa solo chiacchiere, ma vomita insulti e si incazza se qualcuno prende per buone le sue chiacchiere demagogiche (cotta per Trump e Putin, eczema allergico all’Europa, freno tirato all’immigrazione).Forse sto esagerando, ma non ne posso più. Il quarto potere, quello della stampa, sta perdendo quota non solo e non tanto per il prevalere del circuito dei social network, ma per la propria autoreferenzialità ciarlatana.Alle chiacchiere mi viene spontaneo rispondere con le mie contro-chiacchiere (una più, una meno…).Chiacchiere. Le spie devono essere persone perbene. Gli invasi protetti dalle dighe devono essere svuotati. Per governare l’Italia ci vuole questa ricetta (se la stanno contendendo Salvini e Grillo): pasta trumpiana, sugo alla putiniana, olio “di ricino”alla mussoliniana, formaggio piccante alla erdoganiana, una bella prezzemolata di nazismo e…peccato, come dice il televisivo cuoco Guerrino, che non ne possiate sentire il profumo…Contro chiacchiere. Il Ministro degli Interni è amico dei terroristi! Perché? Li vuole scarcerare e usare come spie… Il Ministro delle Infrastrutture è amico del giaguaro! Perché? Difende le infrastrutture a costo di allagare mezza Italia… Matteo Renzi è l’Uomo Forte! Perché? Punta al PdR (Partito di Renzi) e al GdR (governo di Renzi)…Per oggi finisce qui, domani avremo la chiacchierata del dopo sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale: chiacchieroni d’Italia preparatevi.Com’è bello chiacchierare… e pensare che mio padre stimava le persone che chiacchierano poco…Perché? Hanno meno probabilità di dire stupidaggini…