I bacchettoni senza bacchette

Quando Cicciolina entrò in Parlamento, i commenti, dal sarcastico al bigotto, si sprecarono. Chi diceva che la discutibile deputata offriva merce propria, molto meglio dei suoi colleghi che si impossessavano della merce altrui; chi si scandalizzava sostenendo che la politica stava toccando il fondo; chi si divertiva a fare dell’ironia sul Parlamento ridotto a teatrino hard o ad autentico casino; chi, come il sottoscritto, rimaneva imperterrito ad osservare, sforzandosi di dare un senso all’ennesima provocazione pannelliana. Ed ecco che la storia si ripete. Riporto di seguito dal quotidiano La repubblica.

“È durata appena due giorni la candidatura di Tina Ciaco, in arte Priscilla Salerno, candidata alle elezioni comunali di Salerno sotto il simbolo del Nuovo Psi. Lo stop è arrivato da Gigi Casciello, deputato di Forza Italia che, insieme a Lega, FdI e Udc, appoggia la corsa di Michele Sarno a sindaco del capoluogo di provincia campano. Il motivo del rifiuto sta nella professione esercitata dalla ormai ex candidata. Ciaco, infatti, è un’attrice hard di successo. Era scesa in campo con l’obiettivo di impegnarsi su temi legati alla discriminazione e ai diritti delle donne. Una promessa che non è servita a sgomberare il campo dai pregiudizi che si annidano nella coalizione locale di centrodestra.

La candidatura di Tina Ciaco era stata annunciata con entusiasmo dai vertici regionali e nazionali del Nuovo Psi. “Priscilla, in questi ultimi anni, ha condotto battaglie importanti sui rischi del revenge porn, è stata in prima fila per denunciare le violenze contro le donne”, aveva detto Antonio Di Cunzolo, coordinatore provinciale del partito. Anche il segretario nazionale Lucio Barani aveva accolto positivamente la candidatura dell’attrice: “I socialisti sono sempre stati dalla parte di chi combatte i pregiudizi e di chi si caratterizza per battaglia di libertà e civiltà”.

Ciaco, in caso di elezione, avrebbe usato il suo posto in Consiglio comunale per occuparsi di temi legati alla discriminazione nei confronti delle donne. Non solo: aveva anche annunciato un giro per le scuole con l’obiettivo di insegnare agli studenti come riconoscere e prevenire i rischi legati al mondo del web. “Combatto da tre anni contro il revenge porn e la violenza domestica, la pedofilia infantile. Collaboro con magistrati, do credito a giovani avvocati affinché capiscano bene il significato di questa parola che è ancora sconosciuta”. Sono le parole concesse all’emittente Ottochannel 696 poco dopo la notizia del veto sulla sua candidatura.

A stoppare la corsa della pornostar è stato il deputato forzista Gigi Casciello che, attraverso un post su Facebook, ha bloccato l’iniziativa di Ciano e del Nuovo Psi definendola una “proposta, bizzarra, discutibile e strumentalmente pubblicitaria”. Il parlamentare ritiene che ci siano “modi sicuramente più autorevoli e credibili per tutelare i diritti delle donne”, precisando che da parte sua “non c’è alcun giudizio moralistico”. Un’affermazione che non convince la diretta interessata, sicura che se “si fosse candidata Tina Ciaco non ci sarebbero stati problemi, ma si è candidata Priscilla Salerno”, sostiene.

Tra i commenti al post di Casciello c’è chi gli fa notare che quella di candidare personaggi legati al mondo dell’hard è una scelta “che la politica ha già fatto in passato”. Trentaquattro anni fa, per l’esattezza. Quando il Partito Radicale candidò Ilona Staller, in arte Cicciolia, alla Camera dei Deputati. O quando tra le fila dell’assemblea nazionale del Partito democratico sedeva l’attrice hard Malena, pseudonimo di Filomena Mastromarino. “Spero di dare un contributo e di essere giudicata, senza pregiudizi, per le battaglie che intendo fare”, aveva detto Ciaco. Una speranza morta e sepolta nel giro di poche ore.”

Sarò franco come al solito. Ho un mio concetto di moralità, alquanto diverso da quello ipocrita e perbenista vigente nella nostra società. Ritengo che tutti, a prescindere dalla loro professione, abbiano il diritto/dovere di concorrere alla vita pubblica e di impegnarsi in essa. Non vedo quindi niente di straordinario ed inaccettabile nel fatto che un’attrice, di cui non conosco l’effettiva attività, peraltro sbrigativamente definita pornografica, si candidi a consigliera comunale di una città di cui porta il nome d’arte.

Ci sarebbe da aprire una lunga discussione su cosa intendere per pornografia e sulla portata di questo fenomeno. Mi limito a scandalizzare gli scandalizzati o gli scandalizzandi, affermando che preferisco la pornografia conclamata a quella subdola, meglio gli sporcaccioni e le sporcaccione in prima persona, nudi come mamma li fece, piuttosto degli sporcaccioni in giacca e cravatta. Monsignor Riboldi, battagliero vescovo di Acerra, durante un convegno affermò di avere scioccato le suore della sua diocesi dicendo apertamente di preferire la pornografia pura a certi spettacoli televisivi ammantati di perbenismo.

Chi se lo sarebbe aspettato? É partito il coro forzitaliota, dei seguaci di colui che di pornografia aveva riempito le stanze della politica, richiamandosi alla libertà sessuale. Berlusconi ingaggiava eserciti di donnine elegantemente pronte a prostituirsi e loro si stupiscono se un’attricetta ruspante di successo vuole dire la sua in consiglio comunale. Più ipocrisia di così…

Mi schiero apertamente dalla parte di Tina Ciaco, non sopporto le discriminazioni e le squalifiche perbeniste, mi congratulo con le buone intenzioni di una donna a prescindere dalle sue scelte professionali. Parliamoci chiaro: i candidati al consiglio comunale di Salerno saranno poi tutti professionisti di specchiata moralità? Pagheranno tutti regolarmente le tasse? Saranno tutti castigatissimi uomini e donne di moralità ineccepibile?

Qualcuno mi dirà che così facendo, vale a dire candidando una persona che della trasgressione fa un mestiere, significa legalizzare certi comportamenti e aprire le porte a tutto e tutti. Può essere anche vero, ma preferisco assorbire la sincera trasgressione convertendola in positivo, piuttosto che sorvolare sulla trasgressione sotto copertura, che rovina le istituzioni.

È pur vero che la Costituzione recita: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”. Aspettiamo che a Tina Ciaco venga affidata la funzione pubblica di consigliera comunale, poi verificheremo che l’adempia con disciplina e onore.  Non giudichiamola e squalifichiamola in anticipo.

Quanto infine alla strumentalità con cui vengono varate le candidature alle cariche elettive, chi è senza peccato scagli la prima pietra. E poi, insomma, la candidatura di Priscilla Salerno porterebbe voti o li farebbe perdere al partito o alla coalizione che la ospiterebbe? Si mettano d’accordo!