«È un miracolo di Natale». Sono le parole pronunciate dal proprietario del portafogli smarrito e riconsegnato qualche ora dopo da un migrante. Il proprietario, quando i vigili lo hanno chiamato per dirgli che il portafogli era stato ritrovato e restituito, pieno di tutto il denaro, più di 500 euro in contanti, documenti e carte di credito, era incredulo. La storia arriva da Foggia, la sera di Santo Stefano.
Chi ha ritrovato il portafogli è un migrante 46enne di origini marocchine, regolare sul territorio. Si trovava nei pressi di un istituto di credito in pieno centro cittadino a Foggia, nella zona di corso Vittorio Emanuele, quando ha notato sul marciapiedi il borsellino contenente numerose banconote, una somma di oltre 500 euro, oltre a documenti e carte di credito.
Non ci ha pensato due volte e lo ha consegnato ad una pattuglia della polizia locale. Nel porgerlo, solo poche parole: «Ho trovato questo portafogli. Ve lo consegno perché lo possiate restituire al proprietario» hanno riferito i vigili, testimoni del gesto.
Grazie ai documenti contenuti nel portafogli, gli agenti sono risaliti all’identità del legittimo proprietario e lo hanno contattato per dargli la bella notizia. Tornerà a Foggia per ritirare il portafogli presso il comando della polizia locale. «Sembra una storia di Natale. Ma è tutto vero. Troviamo chi, pur non navigando nell’oro, non ci ha pensato su due volte e ha restituito quello che non era suo. Un bel gesto», è stato il commento del comandante della polizia locale di Foggia, Vincenzo Manzo.
«È un gesto semplice, ma potente – ha sottolineato il comitato “Difendiamo il quartiere ferrovia” -. Un gesto che ricorda a tutti una verità spesso dimenticata: l’onestà non ha colore, nazionalità o religione. Le persone perbene esistono ovunque e vanno riconosciute, rispettate e valorizzate. Chi si comporta così, chi rispetta le leggi e gli altri, è il benvenuto. Raccontare anche queste storie è importante. Perché la sicurezza si costruisce anche riconoscendo e difendendo i valori giusti». (“Avvenire” – Redazione)
E allora come la mettiamo col luogo comune e politico che identifica gli immigrati con i delinquenti che mettono a soqquadro la nostra sicurezza? I sostenitori di questa autentica cazzata razzista avranno sicuramente pronta la risposta: era un immigrato regolare, sono gli irregolari che ci disturbano e delinquono. Già, è vero, me ne ero dimenticato…
Se dovessimo eliminare tutti gli irregolari che occupano il territorio, forse rimarremmo in pochi. Pensiamo a tutti gli evasori fiscali e previdenziali, ai corrotti ed ai corruttori, agli esportatori di capitali all’estero, etc. etc.
La regolarità è un concetto relativo e fazioso. È più irregolare un immigrato clandestino che cerca di sopravvivere all’ingiustizia che lo perseguita o un italiano che naviga nell’oro e non paga le tasse creandosi magari l’alibi con il fatto che lo Stato aiuta e difende (?) i poveri diavoli?
