Tank e truppe israeliane in azione nell’assalto a Gaza City. «Abbiamo iniziato l’operazione intensiva: è una fase cruciale», annuncia Netanyahu. «Avanti fino alla sconfitta di Hamas e al rilascio degli ostaggi», dice Katz. Protestano i familiari degli ostaggi. Ieri oltre 100 i morti nella Striscia, secondo fonti locali. L’Ue condanna e annuncia sanzioni contro Israele. Silenzio da Trump. La commissione indipendente d’inchiesta Onu afferma che a Gaza si sta «consumando un genocidio». «L’ipocrisia di coloro che condannano Israele è così evidente». Lo ha affermato in conferenza stampa il premier israeliano Benjamin Netanyahu in merito alle critiche per l’attacco contro i leader di Hamas a Doha la scorsa settimana. Lo riporta Times of Israel. (da “lastampa.it)
Ipocrisia è simulazione di virtù, di devozione religiosa, e in genere di buoni sentimenti, di buone qualità e disposizioni, per guadagnarsi la simpatia o i favori di una o più persone, ingannandole.
Non ho bisogno di simulare nulla perché la realtà è sotto gli occhi di tutti; non mi sento un ipocrita, almeno per i motivi accampati da Netanyahu; forse mi sento addirittura in colpa (quasi un omertoso…) per non avere il coraggio di dire e fare qualcosa di più contro l’attuale governo di Israele.
Benjamin Netanyahu sa benissimo che chi lo appoggia o preferisce starsene zitto lo fa per mero opportunismo, nascondendosi dietro il pretestuoso dito di Hamas: quella è ipocrisia.
Gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che chiedeva un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. La risoluzione, approvata dagli altri 14 membri del più potente organo delle Nazioni Unite, denunciava la situazione umanitaria a Gaza come “catastrofica” ed esortava Israele a rimuovere tutte le restrizioni sulla consegna degli aiuti ai 2,1 milioni di palestinesi che vivono nel territorio. Gli Stati Uniti hanno motivato il veto sostenendo che il testo non condannava sufficientemente Hamas. (ilfattoquotidiano.it)
Gli ebrei dovrebbero essere storicamente esperti al riguardo: quanti hanno fatto finta di non sapere dei campi di concentramento, quanti (tra di essi il governo italiano di allora) hanno avallato e copiato le leggi razziali, quanti hanno poi pianto sui cadaveri conseguenti al genocidio perpetrato dai nazisti.
Visto che siamo agli insulti, se Lei signor premier israeliano mi ritiene un ipocrita, le dirò che io di rimando la considero un «bècch äd fér», (letteralmente: becco di ferro), vale a dire una «faccia tosta». “Faccia tosta” è un’espressione che descrive una persona sfacciata, senza vergogna, audace e presuntuosa, che non si lascia imbarazzare da nulla e non esita a fare richieste o a comportarsi in modo impertinente. Può indicare un atteggiamento arrogante o la capacità di agire senza timore di fare figuracce. Mi fermo qui e dovrebbe essermene grato: la Corte penale internazionale è andata ben oltre…
Lei ha tre fortune: quella di poter strumentalizzare culturalmente e vergognosamente la shoah, quella di avere a che fare con i palestinesi che non capiscono niente e si affidano al peggior offerente e quella di contare su un potere economico così diffuso e profondo da zittire o addomesticare le critiche. Più faccia tosta di così! Infatti la quarta fortuna è quella di avere a che fare con governanti stranieri simili a lei: un vero e proprio club di facce toste.