La rivoluzione cecchettiniana

Un pugno in faccia ricevuto da un detenuto più grande di lui, che accampava ragioni legate a non ben definiti “codici d’onore” del carcere dopo averlo visto entrare nella ‘sua’ sezione.

Sarebbero queste le ragioni che avrebbero portato all’aggressione, nella casa circondariale di Montorio a Verona, di Filippo Turetta, il giovane condannato all’ergastolo in primo grado per l’uccisione di Giulia Cecchettin.

Un’azione contro la quale, per primo, si è schierato proprio il papà di Giulia, Gino, il quale ha ribadito ancora una volta che “la violenza non è la soluzione”, e che “che i sentimenti che portano a questo sono sbagliati e da condannare”.

“Non penso che la violenza sia la risposta, ed è il messaggio che vorrei dare: non mi fa sentire felice il fatto che Turetta sia stato aggredito, perché ancora una volta vuol dire che dobbiamo lavorare”. É il messaggio che Gino Cecchettin ha voluto mandare, a margine del festival Pordenonelegge, interpellato sull’aggressione subita dall’assassino della figlia Giulia. “Sono da condannare anche questi atti – ha sottolineato – e noi ci muoviamo in senso opposto, e vorremmo far capire alle persone che i sentimenti che portano a questo sono sbagliati e da condannare”. (ANSA.it)

Credo non ci sia niente da aggiungere, c’è soltanto da stare zitti e da imparare la lezione a cominciare da coloro che sono responsabili del regime carcerario, che rischia di essere la sede di una riprovevole guerra tra i peggiori poveri cioè quelli si rivalgono sui loro simili delle miserie del carcere e che dimostra di essere, se non opportunamente elevata, la fogna in cui scaricare i peggiori istinti che persistono nelle persone ulteriormente incattivate dalle condanne penali.

Chi pensa di risolvere il problema della delinquenza dentro le celle di cui smarrire le chiavi è servito e lil messaggio più totalizzante e indiscutibile viene da Gino Cecchettin, vale a dire dal pulpito più credibile ed autorevole che possa esserci.

C’è da chinare il capo e da riflettere per tutti!