Ogni simile ama il suo simile

È una intervista lunga, ricca di spunti, quella che la premier rilascia al settimanale 7 del Corriere della sera. Meloni parla del governo, del mondo, dei temi caldi, della sua vita. Domande e risposte si accavallano. Com’è il suo rapporto con Elon Musk, il fondatore di Tesla, il capo di X e oggi il più ascoltato consigliere di Trump? «Elon Musk è un uomo geniale ed è sempre molto interessante confrontarsi con lui… Musk è una grande personalità del nostro tempo, un innovatore straordinario e che ha sempre lo sguardo rivolto al futuro. Certo, ci sono cose su cui il nostro punto di vista è più simile, altre che ci vedono più distanti, ma questo non impedisce il confronto… Fa abbastanza sorridere chi fino a ieri esaltava Musk come un genio e oggi invece lo dipinge come un mostro, solo perché ha scelto il campo ritenuto “sbagliato” della barricata. Io, da sempre, non ragiono così». (dal quotidiano “Avvenire”)

Parecchi anni or sono ero stato invitato a cena da un carissimo amico. Al termine della serata, quasi in modo provocatorio, mi chiese quale fosse il personaggio che più mi incuriosiva ed affascinava. Non ebbi alcuna esitazione e risposi: Madre Teresa di Calcutta (forse allora non era ancora stata canonizzata). Notai un certo imbarazzo e capii che la mia risposta era stata considerata un tantino evasiva rispetto alle categorie culturali imperanti. Non ci fu bisogno di spiegare il perché di questo mio forte riferimento e il dialogo fortunatamente proseguì senza intoppi.

Ognuno ha i riferimenti che crede. Questione di gusti! Oggi, per essere al passo coi tempi, non esiterei a rispondere papa Francesco, anche se non sono catalogabile come un integralista cattolico. Elon Musk non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello. Mi sono sempre dichiarato a-berlusconiano (non anti-berlusconiano) per segnare la totale estraneità rispetto ad una certa concezione della vita e della politica. Figuriamoci cosa posso pensare di Musk e di Giorgia Meloni che lo ritiene un uomo geniale, una grande personalità, un innovatore straordinario.

Ogni simile ama il suo simile diceva spesso mia madre. Il solo pensiero di essere governato da una fan di Musk mi fa ribrezzo. Forse sto esagerando, ma forse chi sta esagerando è Giorgia Meloni. Se si parte dall’ideologia sbagliata non se ne esce vivi e allora credo bene che «togliere la fiamma dal simbolo non sia una questione all’ordine del giorno».

La premier nell’intervista al settimanale 7 ha detto: «Non ho pentimenti, né rimpianti e non ho fatto scelte di cui vergognarmi». E pensare che io non faccio che pentirmi degli errori commessi, che rimpiangere le occasioni che mi sono lasciato sfuggire, che vergognarmi di tante mancanze di serietà, coerenza e generosità. Non mi voglio paragonare a Giorgia Meloni, la lascio indisturbata nel suo olimpo. Mi imbarazza però vedere a capo del governo italiano una persona così presuntuosa e superba. Se avessi età e opportunità, chissà dove andrei per fuggire da questo penoso andazzo politicante.

L’indimenticabile esponente democristiano Mino Martinazzoli a chi gli chiedeva di “sputare” certezze, ammetteva di avere molti dubbi. Altra stoffa! Oggi tutti sparano certezze e nessuno ha il coraggio di esprimere qualche dubbio. Bisognerebbe diffidare e invece ci si prostra ai piedi di questi vanagloriosi personaggi. I media hanno enormi responsabilità nel legittimare l’ignoranza dei politici, inserendoli nel loro circo pieno di prestigiatori che si spacciano per acrobati.

Edith Bruck, scrittrice, poetessa e traduttrice sopravvissuta alla shoah, scappata dall’Ungheria, suo Paese d’origine, oltre settant’anni fa, ha trovato rifugio in Italia ed è rimasta a viverci. Nel settembre del 2022, intervistata da “La Stampa”, espresse giudizi profondamente critici all’indirizzo di Giorgia Meloni e del suo successo elettorale. Riporto di seguito alcune frasi che ritengo la migliore risposta (ben più autorevole e convincente della mia) alle dichiarazioni meloniane di questi giorni.

La massa spesso non ragiona: va dietro a chi urla di più (…) Le persone, specie nei momenti di crisi, si affidano a chi sbatte i pugni e grida. Giorgia Meloni lo fa spesso (…) La prima premier donna: questo non è un bene in sé. Anzi: spesso, nei posti di vertice, le donne diventano peggiori degli uomini, tendono a volerli superare e fanno peggio di loro, sono ancora più spietate (…) Meloni è circondata da uomini di un certo tipo, lavora in una struttura di un certo tipo, è amata da chi le dice cose terribili come “hai le palle”, cioè vali perché sei come un uomo.