Quando la sincerità batte l’ambiguità

Alle critiche delle opposizioni per il discusso accordo sui migranti con l’Albania si aggiungono le osservazioni del presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, convinto che l’intesa «di per sé» sia «un’ammissione di non essere in grado» di gestire il fenomeno. «Ci si chiede perché non venga sistemata meglio l’accoglienza qui – ha aggiunto l’arcivescovo di Bologna a margine della presentazione Rapporto Italiani nel Mondo 2023 della Fondazione Migrantes. Ciò che sicuramente è importante è avere un sistema di accoglienza che dia sicurezze a tutti, sia a chi accoglie che a chi è accolto». (dal quotidiano “Avvenire”)

 

Quanto al processo di pace, si è a un momento di svolta: o si dà finalmente una soluzione alla questione palestinese o non si risolverà il problema radendo al suolo Gaza perché le ideologie non si estirpano facilmente, bisogna superare anche le cause che le alimentano. Si spera che da tanto dolore si possa almeno riavviare in maniera seria un processo che porti a un riconoscimento di una realtà palestinese autonoma e libera. Non sta a me dire quale formula politica adottare, ma ho visto che anche gli Stati Uniti stanno riproponendo la formula dei due stati per i due popoli: spero si ritorni a questa ipotesi, ma fissando tempi certi. (dall’intervista a Padre Francesco Patton, custode francescano di Terra Santa, pubblicata dal quotidiano “Avvenire”) 

 

Due personaggi del mondo cattolico che commentano due questioni politiche, quella migratoria e quella bellica, senza alcun intento di interferire, ma usando il cuore e il cervello con estrema semplicità e sincerità. Lungi da me ogni e qualsiasi integralismo cattolico, ma finalmente da uomo e da cattolico trovo risposte serie nel pensiero degli uomini di Chiesa, cose che non trovo nei discorsi e, ancor meno, nelle azioni degli uomini politici. Non aggiungo altro dalla paura di rovinare tutto.