In rete senza rete

L’ex calciatore Dino Baggio, a margine delle frequenti malattie mortali che colpiscono suoi colleghi, ha espresso seri dubbi: le tante sostanze assunte dai calciatori possono avere conseguenze deleterie sulla lora salute? Non si tratterebbe a suo dire di sostanze dopanti, per le quali vengono eseguiti controlli piuttosto frequenti ed accurati, ma di integratori alimentari assunti in grosse quantità.

Non è la prima volta che vengono lanciati allarmi in tal senso e non mi stupirei quindi che venisse risollevato il solito gran polverone per poi mettere a tacere il tutto, evitando così di disturbare il manovratore già peraltro nel mirino di inchieste finanziarie e fiscali, approdate al momento in una clamorosa penalizzazione della Juventus.

Faccio una piccola digressione, premettendo di essere un antipatizzante storico di questa squadra e di questa società calcistica. Devo però ammettere che forse sta pagando per tutti: da tempo si sa che i bilanci pallonari quadrano, almeno patrimonialmente, a suon di finte plusvalenze applicate al parco giocatori. Stando a queste valutazioni, applicate anche ai calciatori nostrani, la nostra nazionale dovrebbe vincere i campionati europei e mondiali per manifesta superiorità.

Così come non so come andrà a finire questa “così fan tutte” calcistica di fronte a una giustizia sportiva che va facilmente nel pallone, non so se la scienza sarà in grado di chiarire i dubbi atroci sull’andamento della salute dei calciatori, ma soprattutto non so se ci sarà l’intenzione di aprire seriamente un fronte di indagine, che metterebbe a soqquadro il mondo del calcio e di tutto lo sport professionistico e anche dilettantistico.

Mi limito pertanto ad una banale, breve e lapidaria riflessione che mi ritorna alla mente ogni volta che assisto a performance sportive di carattere eccezionale: possibile che si tratti solo di risultati dovuti ad allenamenti, ad impegno, a qualità fisiche, a maniacale cura per il proprio corpo sottoposto a sforzi “inumani”? I record si sprecano e si inseguono. Mi chiedo: andando di questo passo i 100 metri piani verranno coperti in un batter d’occhi?

Scherzi a parte il problema esiste da quando esiste lo sport. Dietro tutte le grandi imprese sportive oltre che l’abilità e la forza fisica degli atleti c’è qualche segreto inconfessabile, qualche aiutino al limite della legalità, qualche trasgressione, che mette in discussione addirittura l’incolumità dei recordman e delle recordwoman? Per le atlete fece grande scalpore lo scandalo delle donne dell’Est pompate ai limiti della loro femminilità. Attualmente sono in corso indagini su presunti abusi e pressioni psicologiche ai danni delle ginnaste, torturate nelle loro scelte esistenziali pur di arrivare a risultati “sportivamente” soddisfacenti. C’è già qualcuno che parla di abusi sessuali simili a quelli che avvengono nel mondo dello spettacolo.

Ogni tanto esce qualche eclatante insinuazione assieme a qualche scandaletto. Generalmente parte la sordina o la solita menata dello sport che è sporco né più né meno come tutta la società. Magari può darsi benissimo che qualcuno ci abbia lasciato e ci lasci le penne. Il circo però non ammette, più di tanto, reti protettive. In breve tutto torna alla normalità. È lo sport, stupido! Con buona (?) pace dei Dino Baggio, che forse si svegliano un po’ in ritardo.