La triviale geometria governativa

Se non ho capito male, la manovra economica-finanziaria del governo sta subendo degli aggiustamenti in itinere: si passa dai percettori del reddito di cittadinanza ai carcerati. L’amministrazione penitenziaria dovrà tirare la cinghia. Sono scioccanti le cifre dei suicidi in carcere. Ebbene una prima risposta del governo è quella di stringere i cordoni della borsa per quanto concerne le carceri. Come volevasi dimostrare: all’elettorato di destra non frega niente delle patrie galere, buttiamo via la chiave e non se ne parli più.

Buona destra non mente! Spero di essermi sbagliato, di non aver capito bene in cosa consisteranno questi tagli, mi auguro che non si voglia impostare una vera e propria guerra tra poveri. Potrebbe trattarsi della goccia che fa traboccare il vaso in via di riempimento o svuotamento. Sono sinceramente rimasto sorpreso e spero di dovermi correggere.

Se si vuole correre in aiuto di chi ha bisogno del sostegno dello Stato, i modi per impostare una seria politica di bilancio, a prescindere dalla possibilità di sforare ulteriormente nei conti pubblici, sono sostanzialmente due: aumentare le risorse a disposizione andando a cercarle dove sono (vedi pressione fiscale sui soggetti privilegiati e lotta all’evasione) e diminuire le spese inutili o comunque superflue.

Mi sembra che il governo innanzitutto non abbia ben individuato i soggetti da aiutare e per quanto riguarda il reperimento delle risorse stia facendo un gran casino con tassazione forfettaria, condoni fiscali, tolleranza verso gli evasori, etc. etc. Quanto alla spending review stiamo pensando alle carceri: spero che ipotizzino almeno una riforma della giustizia che alleggerisca la carcerazione e non pensino allo svuotamento per sfinimento dei carcerati.

La sociologia prevede il comportamento delle aziende sull’orlo del fallimento consistente nel risparmio sulle gomme e le matite: sarà così anche per l’azienda-stato? E quali saranno le gomme? E quali le matite? E quale l’inevitabile disastro (più sociale che economico) verso cui si cammina?

A volte mi viene il dubbio di essere prevenuto. Sarà così? Magari lo fosse! Comincia l’iter parlamentare della manovra: qualcuno avrà il coraggio di dire qualcosa? Stiamo a vedere. Dal nulla contenuto nella manovra stessa (la prima impressione era questa) stanno uscendo inquietanti novità in un autentico crescendo rossiniano.

Il segmento governativo di bilancio rischia di essere compreso fra due paradossali punti: i poveracci del reddito di cittadinanza sbrigativamente trattati come fancazzisti di professione e i carcerati altrettanto sbrigativamente considerati delinquenti di professione. Rifiuto categoricamente questa geometria governativa.